È Natale, e un dono vorrei recarti,
Che del cuore è la trama, non ha denari.
Non oro di bottega, ma tesoro fragile:
L'anima intera sui fogli più rari.
Sono i miei versi, il respiro che vibra,
La carne che trema al tuo nome, la fibra
Della mia vita distratta. Qui tu scorgi
La passione come un vento che non ha margini.
Non c'è urlo, ma un lento, lunghissimo canto,
Le sofferenze che vestono un velo.
È la tregua che chiedo al tuo sguardo d'argento,
Il mio male più dolce che si fa cielo.
E l'abbraccio, non fatto di mani vere,
È solo il vento che porta profumo di sera,
Trasporta le foglie, piccole carezze dorate,
Che si posano piano sulle tue giornate.
Ricevi questo fragile pane che offro,
È il mio corpo di carta, il mio intimo soffro.
Non sono più io, ma la tua melodia
Tienila accanto, è la nostra unica via.
E saprai che il mio cuore fragile e santo
È vivo e palpita solo nel tuo canto
m🦋


