Orme grezze, un viale,
un autobus passa...
Un Lui , la lascia, come
un tocco di un guanto
e un rapido: - Addio! -
E lentamente una Lei
va nella direzione della
metropolitana, io ,
spettatrice ignara di
una separazione .
Entriamo ,la luce brillante
all'interno, intorno c'è
una leggera corrente
d'aria, guardo quel tunnel
e tocco il marmo con
la mia mano e la sento
fredda , chissà la "lei"
se sentirà il suo cuore
così.
E il rumore e le partenze ,
i distacchi che definisco :
del decoro.
Ed è difficile da capire,
quando niente funzionava
e forse non avrebbe
potuto funzionare...
Quando si legge della vita
di altre persone, ricordiamo
che l'obiettivo principale è
quello di pensare in primis
che potremmo essere noi
i protagonisti .
Non bisognerebbe lasciare
che le emozioni o i rancori ,
prendano decisioni affrettate...
La pace dovrebbe essere
sempre la base.
Far convergere sentimenti,
pensieri e desideri con
una persona che ti capisca
fino in fondo e trovarvi
supporto è la regola più
importante, senza la quale
non ha molto senso viverla…
Non si otterrà mai nulla se
si aspettano le condizioni
perfette.
La condizione perfetta è
in realtà solo chimera, se
così non fosse saremmo
immersi in buoni propositi
e in dolci melodie che
innescano nell'ovunque il
bene che è in noi, piuttosto
del male che teniamo nascosto.
Il controllo delle emozioni
aiuta a lenire il dolore e spesso
a contenere il male.
Quando però tutto scorre
come dovrebbe l'emozione
diventa la fonte principale
della nostra vita.
Solo durante il salto della
cascata, nel trattenere il
respiro per la paura di soffocare,
tutto si fa più confuso.
E l'amore, l'amore forse non
è emozione e ci rende liberi o
schiavi di goderne o subirne
a seconda delle condizioni?
Non dipende anche l'amore
dalla scelta di viverlo e
o di rifiutarlo? Le nostre
scelte dipendono in parte
dalle emozioni .
Il controllo sul tutto limita
la vita con i nostri errori
commessi e le nostre decisioni
frutto dell'attimo, di quella
reazione improvvisa che
rincorre la notte dei tempi in
cui la ragione era ai primordi
della sua esistenza. Poi venne
il controllo a determinare
l'ipocrisa del momento.
Quante volte sarebbe stato
meglio lasciare che lo sfogo
toccasse le nostre vite ,per
fare in modo che quel problema
o quel momento fosse risolto li?