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      Plumbago, o Gelsomino azzurro

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Il dolmen di S'Accovaccàda ( Monumento archeologico situato nel comune di Mores (SS)-  Dimora eterna di qualche personaggio importante vissuto oltre 4500 anni fa.

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Marsala:  Il cavallo  di Garibaldi, o meglio la cavalla Marsala, quella che lo portava in groppa quando entrò a Palermo da trionfatore e che gli fu compagna per tutto il proseguimento della campagna del Sud, non era bianca come molti pensano, ma grigia. Aveva quattordici anni quando subito dopo lo sbarco a Marsala (da qui il nome) gliela aveva regalata il marchese Sebastiano Giacalone Angileri. In sella a Marsala Garibaldi entrò a Palermo, il 27 maggio 1860, e continuò tutta la campagna militare nel regno delle Due Sicilie, fino ad affezionarsi a lei al punto da imbarcarla il 9 novembre 1860 per Caprera, tenendola con se fino alla sua morte, nel 1876, quando aveva ormai trent’anni. Venne li seppellita e fu posta una lapide in memoria . L’eroe dei Due Mondi non dimenticò di considerare e difendere un altro grande mondo, quello degli animali! Infatti il 1° aprile del 1971, Giuseppe Garibaldi fondò la prima “Societá contro il maltrattamento degli animali”.
Su esplicito invito di una nobildonna inglese, lady Anna Winter, contessa di Southerland, incaricò il suo medico personale, il dottor Timoteo Riboli, con studio in Torino, di costituire una Società per la Protezione degli Animali, annoverando la signora Winter e Garibaldi come soci fondatori e presidenti onorari. Fu così che nacque la “Società Reale per la Protezione degli Animali”, con un ufficio provvisorio a Torino, al primo piano del n. 29 di via Accademia Albertina . Nell’archivio dell’Ente protezione animali è possibile leggere il carteggio autografo tra Garibaldi e lady Winter e la lettera che Garibaldi inviò al dottor Riboldi da Caprera, il primo aprile 1871, che risulta essere il più antico documento, contro il maltrattamento degli animali conosciuto.

 

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                     Bucefalo 

 

Nel 342 a.C. , Filippo il Macedone acquistò da Filonico di Tessaglia il cavallo Bucefalo  per la somma di 13 talenti. Ben presto si rese conto delle difficoltà di domare il cavallo e pensò di restituirlo al precedente proprietario, tanto questi era recalcitrante alla monta e turbolento. Il giovane Alessandro, osservando il comportamento del cavallo, si propose di montarlo e, nella sorpresa generale, vi riuscì. Alessandro aveva notato che Bucefalo aveva paura dei movimenti della propria ombra e quindi, lo rivolse col muso verso il sole prima di lanciarsi in sella . Da allora, Bucefalo non si lasciò montare da nessun altro e Alessandro Magno  non ebbe un altro destriero. Il cavallo accompagnò per quasi un ventennio il suo padrone nelle battaglie, alla conquista del mondo conosciuto.

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                            Nero 

   Mi segue ovunque per farsi coccolare 

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      Solitaria  nel mese di Novembre 

 

 

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