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Mi descrivo

Su di me

Situazione sentimentale

-

Lingue conosciute

-

I miei pregi

Non perdono!!

I miei difetti

Sono permalosa!!

Amo & Odio

Tre cose che amo

La pioggia
L'autunno
L'inverno

Tre cose che odio

Il vuoto,
sia fisico
che interiore.

I miei interessi

Passioni

Fotografia
Lettura
Cinema

Musica

Jazz
Blues
Pop

Cucina

Piatti italiani

Libri

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Psicologia
Diari di viaggio

Sport

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Film

Thriller

Viviamo in un mondo...

Viviamo in un mondo dove un telefono vibra più forte di un cuore.
Viviamo in un mondo in cui il cibo è pieno di sostanze chimiche,

mentre un sapone contiene cereali, miele e vitamine.
Viviamo in un mondo in cui le TV sono sempre più sottili e

le persone più grosse.
Viviamo in un mondo dove i telefoni sono più intelligenti

dei loro padroni.
Viviamo in un mondo dove dipingere graffiti è un crimine e

uccidere un toro è arte.
Viviamo in un mondo in cui il modo di vestirsi

è più apprezzato di quello di pensare.
Viviamo in un mondo dove una pizza arriva più

velocemente della polizia o

un Uber arriva prima di un'ambulanza.
Viviamo in un mondo dove non si cerca

di risolvere i problemi, ma di conviverci.
Viviamo in un mondo dove il funerale conta più

del defunto e dove la festa di un matrimonio è

più importante dell'amore.
Viviamo in un mondo dove i social sono pieni

di foto felici e persone tristi.
Viviamo in un mondo in cui si richiede

più da un calciatore che da un politico...

(Dal Web)

Fabian Perez

26/06/2025

Da quando l’ho scoperto alcuni anni fa sono stata rapita

dai suoi quadri. Per me sono opere che vibrano,

mi vibrano dentro.

I suoi contrasti di luce, le sue donne sempre

pensierose e molto sexy, senza mai però essere volgari,

molto belli i suoi balli di Flamenco.

Insomma è stato amore a prima vista perché adoro

questo stile di pittura.

Impossibile per me non sentirmi coinvolta., come spettatrice

silenziosa nella penombra di un locale offuscato dal fumo.

Poche note biografiche:

Fabian Perez nasce a Buenos Aires, Argentina.

Ha avuto purtroppo un’infanzia difficile, suo padre gestiva

dei bordelli e locali notturni che erano illegali.

In un intervista lui dice di ricordare bene i poliziotti che sovente

andavano a casa sua alla ricerca di suo padre,

che fuggiva dalla porta di servizio, la sua costante presenza

tra bordelli e locali notturni.

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