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ultimo accesso: 7 ore fa

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donmichelangelotondo più di un mese fa

UNO SGUARDO CHE SI POSA

Lc 21,1-4 
«Gesù alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine».

Occhi che guardano e vedono, non sbirciano fugacemente per giudicare ma si posano e osservano oggetti e persone. Non guardano oltre ma guardano e vedono la realtà, una realtà che osservata con un occhio “semplice” (Lc 11,34) diviene rivelativa della nostra creaturalità e della sua divinità.

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

 

 

 

Fatta salva la proposta cristiana circa la sessualità, ritengo che in questa brutta vicenda si sia equivocato il legame tra due persone e il tradimento di lui nel diffondere materiale su cui avrebbe dovuto esserci grande rispetto e fiducia. Inoltre, ciò che mi ha sorpreso in modo molto negativo è la coesione delle donne contro la giovane maestra. 

L'amica del calciatore che minaccia e diffonde le foto alle altre mamme dell'asilo. 

La direttrice che chiamando la maestra in pubblico la umilia e le impone le dimissioni. 

Le colleghe di lei in assoluta indifferenza. Secondo me son tutte femmine del più becero maschilismo...

Risultato:

Lui: messa alla prova.

Direttrice: indagata.

Moglie che ha diffuso le foto: indagata.

Vittima: carriera e vita distrutta.

Questo perché? Solo perché la vittima si è trovata sola...bastava difenderla (e la giovane maestra ha ragione, PERCHÉ È STATA TRADITA) anziché ergersi a difensori della pubblica moralità... Ripeto,non voglio disquisire circa la proposta cristiana su come vivere la sessualità, però qui l'equivoco che io vedo è che fare sesso sia cosa di cui vergognarsi; mentre la sola cosa davvero vergognosa è la diffusione non autorizzata, dunque violenta, di quelle immagini.

Carissimi giovani e adulti meditiamo sui nostri affetti e sull'uso dei social...

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donmichelangelotondo più di un mese fa

IL NOSTRO SGUARDO A GIUDIZIO

Mt 25,31-46
«... Signore,quando mai ti abbiam visto in difficoltà e ti abbiam servito...».

La pagina di Matteo ci pone di fronte allo sguardo di Cristo che vede ciò che gli umani non vedono o non vogliono vedere. Insegnaci a modellare il nostro sguardo sul tuo nel vivere i nostri legami e il nostro tempo che scorre...

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

IL TEMPIO DEL PROPRIO CUORE

Lc 19,45-48
«Gesù entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano».

 

Ognuno è responsabile per il tempio del proprio cuore: questa non è soltanto una lettura pia, ma ci avverte che le parole di Gesù ci riguardano direttamente. Nel desiderio di tornare al Signore, dobbiamo imparare a discernere i pensieri buoni e quelli menzogneri che ci rubano a noi stessi, i desideri che dilatano il nostro cuore e le avidità che ci lasciano moribondi

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

La pace, desiderio di follia

 

Lc 19,41-44
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!».

Scriveva Alda Merini:“Far camminare un bimbo è cosa semplice.

Tremendo è portare gli uomini verso la pace.
Essi accontentano la morte per ogni dove.
Come fosse una bocca da sfamare”.

 

 

La strada che porta alla pace è stata nascosta ai nostri occhi, perché è cammino da percorrere nel nostro cuore, dove si combatte una guerra incessante. La pace non è fare affidamento sulle nostre autoaffermazioni, realizzazioni, siano esse edifici o comunità o opere sia pure belle e buone. La pace non è conquista, ma cammino dietro a colui che è entrato a Gerusalemme come Messia mite e umile di cuore, a dorso di un asino. È follia in un mondo in cui costruiamo muri sempre più alti nelle città, tra i paesi, muri di incomprensione e incomunicabilità nelle nostre comunità, la pace è un desiderio di follia, ma per noi questa follia ha un nome: Gesù il Cristo, colui che è la nostra pace.

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donmichelangelotondo più di un mese fa

La pace, desiderio di follia

 

Lc 19,41-44
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!».

Scriveva Alda Merini:“Far camminare un bimbo è cosa semplice.

Tremendo è portare gli uomini verso la pace.
Essi accontentano la morte per ogni dove.
Come fosse una bocca da sfamare”.

 

 

La strada che porta alla pace è stata nascosta ai nostri occhi, perché è cammino da percorrere nel nostro cuore, dove si combatte una guerra incessante. La pace non è fare affidamento sulle nostre autoaffermazioni, realizzazioni, siano esse edifici o comunità o opere sia pure belle e buone. La pace non è conquista, ma cammino dietro a colui che è entrato a Gerusalemme come Messia mite e umile di cuore, a dorso di un asino. È follia in un mondo in cui costruiamo muri sempre più alti nelle città, tra i paesi, muri di incomprensione e incomunicabilità nelle nostre comunità, la pace è un desiderio di follia, ma per noi questa follia ha un nome: Gesù il Cristo, colui che è la nostra pace.

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donmichelangelotondo più di un mese fa

La pace, desiderio di follia

 

Lc 19,41-44
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!».

Scriveva Alda Merini:“Far camminare un bimbo è cosa semplice.

Tremendo è portare gli uomini verso la pace.
Essi accontentano la morte per ogni dove.
Come fosse una bocca da sfamare”.

 

 

La strada che porta alla pace è stata nascosta ai nostri occhi, perché è cammino da percorrere nel nostro cuore, dove si combatte una guerra incessante. La pace non è fare affidamento sulle nostre autoaffermazioni, realizzazioni, siano esse edifici o comunità o opere sia pure belle e buone. La pace non è conquista, ma cammino dietro a colui che è entrato a Gerusalemme come Messia mite e umile di cuore, a dorso di un asino. È follia in un mondo in cui costruiamo muri sempre più alti nelle città, tra i paesi, muri di incomprensione e incomunicabilità nelle nostre comunità, la pace è un desiderio di follia, ma per noi questa follia ha un nome: Gesù il Cristo, colui che è la nostra pace.

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donmichelangelotondo più di un mese fa

«Quando non ci credi più,accadono le cose belle».
(S. Loren, Una vita davanti a sé, Netflix 2020).

 

 

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