Quando si è scoperto che su un paio di canali Telegram migliaia di utenti si scambiavano le copie digitali dei quotidiani del giorno che quindi potevano leggere senza pagare, abbiamo gridato alla fine dell’informazione, asserito, addirittura, che da quel furto passava il futuro del giornalismo e ottenuto la chiusura dei canali suddetti. Quando sempre su Telegram un gruppo di esaltati No Vax ha aperto il canale Basta Dittatura per organizzare la resistenza al Green Pass abbiamo temuto nientemeno l’insurrezione e il canale è stato chiuso direttamente dal fondatore di Telegram, Pavel Durov. Ma se così facendo abbiamo “salvato” il giornalismo e le istituzioni democratiche, mi chiedo perché non accada nulla sul fronte della pornografia, del ricatto alle donne, delle violenze sessuali anche a minori. Da qualche tempo infatti una organizzazione di esperti che si fa chiamare PermessoNegato scandaglia periodicamente i canali Telegram per monitorare il fenomeno. Due numeri dall’ultimo report. Il primo: sono 190 i gruppi/canali Telegram attivi nella condivisione di materiale pornografico non consensuale destinati ad un pubblico italiano. Il secondo: sono quasi 9 milioni gli utenti non unici registrati che li frequentano. Considerando i doppioni si arriva ad una stima di sei milioni. Sei milioni di persone che si scambiano video a sfondo sessuale di donne anche giovanissime senza il loro consenso. Sono video di ex partner che vogliono vendicarsi o rubati illecitamente su piattaforme come OnlyFans. Non sono innocui. Le chat pubblicate nel report mostrano chiaramente gli utenti chiedere video con bambine” o comunque violenti. Questa cosa non la scopriamo oggi. Sono due anni che vengono diramati rapporti: con l’unico risultato che i gruppi e gli utenti crescono. Sono raddoppiati in un anno. Perché nessuno fa nulla? Perché tolleriamo questo mercato degli orrori contro le donne? Perché non interviene la polizia postale o il fondatore Pavel Durov che si professa paladino delle libertà e dei diritti civili?
Don Gigi Verdi: “Innamoratevi di nuovo…”
Di
Paolo Farina-
Ripartiamo dai giovani, dal noi, da una fede nuda. Ripartiamo con lentezza, con leggerezza e semplicità.
«È un bischero chi ha detto che andrà tutto bene; non andrà bene per niente, perché ci illudiamo ancora di vivere sani in un mondo malato»: sono le prime parole che mi sono appuntato mentalmente partecipando, due giorni fa, all’incontro con don Gigi Verdi, presso la parrocchia S.S. Sacramento.
La chiesa è gremita e don Gigi, fondatore della fraternità di Romena, col suo solito stile – diretto, affascinante, ma anche tagliente – cattura per 80 minuti l’attenzione assoluta dell’uditorio.
Ci ricorda così che “crisi” non è una parola negativa, ma che significa “essere messi a nudo” e che i poveri non sono “beati”, ma pieni di dignità. Il testo evangelico delle beatitudini andrebbe perciò tradotto: “State diritti in piedi, o voi che siete afflitti…”, e sarebbe questa la traduzione più fedele all’originale aramaico.
Date queste premesse, don Gigi ha chiesto a se stesso e a tutti noi presenti: «Dove trovare l’alba dentro l’imbrunire?».
Risposta: nei giovani, nel “noi”, in una fede nuda.
Nei giovani: che non sono citrulli e hanno sete di senso e di corpi che si ritrovano, di abbracci, di relazioni, e di futuro, quello che gli stiamo rubando.
Nel noi: perché nessuno si salva da solo e dovrebbero avercelo insegnato gli ultimi trent’anni, non solo gli ultimi tre.
In una fede nuda: che è non è quella di sagrestia, non ha risposte precostituite e si mette in cammino, come Gesù con i discepoli di Emmaus, mettendosi in ascolto e non nei panni del maestro.
Ma don Gigi è andato oltre, rilanciando: «Dunque, da dove ripartire?».
Anche qui, tre parole chiave: dalla lentezza – di chi fa una cosa alla volta – dalla leggerezza – di chi ha il passo spedito perché sa dove andare – dalla semplicità – di chi non mente, ama senza possedere e si lascia spogliare dai fatti.
Don Gigi ci ha percosso, ci ha scaldato il cuore e ci ha lasciato con un invito e la consueta benedizione di Romena.
L’invito: «Innamoratevi di nuovo di vostro figlio, di vostra moglie, del vostro uomo, della vostra vita, di quello che siete!».
La benedizione:
Possa la via crescere con te
possa il vento essere alle tue spalle
possa il sole scaldare il tuo viso
possa Dio tenerti nel palmo della Sua mano.
Prenditi tempo per amare,
perché questo è il privilegio che Dio ti dà.
Prenditi tempo per essere amabile,
perché questo è il cammino della felicità.
Prenditi tempo per ridere,
perché il sorriso è la musica dell’anima.
Prenditi tempo per amare con tenerezza,
perché la vita è troppo corta per essere egoisti.