Che cos'è per noi la dignità?
Che immensa parola è :
la dignità .
Ai giorni nostri sembra quasi
un'utopia , mi sono posta la
domanda più volte e mi capita
di guardare le mani delle
persone ,che in qualche modo
presentano segni più che
visibili del tempo dall'usura
causata da lavori manuali .

E per non inoltrarmi lontano ,
ma restare nel mio piccolo ,
posso dire , come lo erano le
mani di mio padre che
lavorava in fonderia o quelle
di mio marito che ha sempre
fatto lavori usuranti e tutt'ora
anche se è in pensione , da
qualche anno, si da alla
coltivazione di orti , uno suo
e due di suoi amici che non
sanno nemmeno dove mettere
le "mani".
Sono mani da osservare , da
capire ma soprattutto da
ascoltare ...perchè hanno molto
da raccontare.
Una volta , non ricordo dove ,
lessi che le mani , pulite o
sporche, lisce o ruvide ,
curate o meno dal lavoro
e dalla fatica , sono un
racconto di vita, come una
specie di carta d'identità e
penso che questa affermazione ,
porti con sè molta verità.
Ricordo che i miei genitori
quando mi lamentavo e non
avevo voglia di studiare , mi
dicevano :
o studi o vai ad imparare un
mestiere .
Oggi sorrido ripensando alle
loro parole , ma noto che i
giovani d'oggi , idealizzano un
lavoro che non ti fa sporcare
le mani , a differenza dei
lavori cosiddetti umili ,ma
guai non ci fossero .
La tecnologia ha tolto il gusto
della scrittura con le mani ,
dove potevamo esprimere la
nostra personalità, fantasia ,
ed era l'unica personale
grafia che ci distingueva
gli uni dagli altri.
Siamo arrivati ad avere
una generazione di copia
incolla , tutti uguali .
Ma dove sono finite quelle
mani che con fatica costruivano ,
aggiustavano , trasformavano
la materia prima , lavoravano
la terra ed avevano la loro
dignità?
Certo ogni lavoro anche quello
dietro ad una scrivania deve
avere la sua dignità , ma non
potrà mai competere con l'arte
di aggiustare o creare qualcosa .

Quando vedo,mani consumate,provo
una grande emozione e guardo queste
persone con speranza , li guardo come
esempio e li ammiro perchè sono
degni di rispetto e ne riconosco la loro
immensa dignità dell'essere umano
che è un valore culturale , che fonda
tutti gli altri valori , compresi quelli etici ,
nonchè tutti i diritti a lui riconosciuti.
Non riesco a fare il paragone con l'oggi,
sarebbe troppo lungo e dispendioso di
parole che ritengo superflue e sprecate,
in un mondo poco attento alle piccole
cose,resta, però, quella tangibile verità
che gli occhi attenti notano, della
ciclicità della storia, di quanto sia
vicino il ritorno proprio a quei lavori
tanto bistrattati e per i quali, nessuno
oramai intende sporcarsi le mani.
Un decadimento generazionale come
dei valori, delle prospettive, della
scala delle priorità, ma non desidero
lasciarmi andare alla pura ed arida
critica, troppo facile, vedo uomini nuovi,
nuove generazioni di persone che se
non si lasciano intrappolare dall'imposizione
degli obiettivi indotti da altre menti,
possono riuscire, possono realizzare un
mondo nuovo, proprio come noi, che nelle
azioni, nei progetti, nella storia della
nostra vita, nei sogni che abbiamo avuto,
coltivato e cercato di raggiungere, abbiamo
cambiato il mondo attorno a noi, per quanto
abbiamo potuto e nella piccolezza delle
nostre possibilità che proprio perché
proprie di persone ed individui del mondo,
Grandi!.
Mi fermo qui, il concetto è così profondo
che induce ad una serie di riflessioni che
è difficile trattenere e chiudere in poche
parole ma devo farlo ,di concludere .
" Quasi niente quanto la guerra e
niente quanto una guerra ingiusta
frantuma la Dignità dell'uomo"
Oriana Fallaci
Non si risparmia sulla dignità!