🖤
Ti vorrei fare una sola domanda.
E tu mi faresti una sola risposta.
(Fa)resti....
Resto anch' io....
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“Ti diranno che tutto passa. Ti diranno che tutto passa ma non ti diranno dove. Passerà nelle vene, nelle ossa, tra i contorni del tuo viso, in ogni muscolo, in ogni goccia di sangue, tra i tuoi sorrisi, nelle tue lacrime, attraverso quel vuoto che scaverà nello stomaco. E passerà senza pietà, senza chiederti il permesso. E passerà, e ti cambierà. E resisterai, e passerà.”
La mia vita in sei righe …
Un
corpo
attrae,
la
mente
incatena...
Eppure io amo scrivere.
Amo le carezze all'anima fare l'amore con le sillabe, ognuna...
quando si scrive con i sensi tutti...ed io lo faccio anche in piena notte quando mi sveglio di soprassalto e voglio guardarmi dentro ancora e sempre...
e pensare che quando sono tornata qui in libero ero vuota del tutto e piena di quel tutto che mi aveva svuotata ho ritrovato i fiumi di parole in qualche blog impolverato dal tempo di qualche profilo bannato ed ora mi attorciglio ancora perche' quel senso di vuoto/pienezza ha un nome....
sì ha un nome ed io mi rendo conto che a distanza di mesi e mesi quel nome me lo passo e ripasso in testa in bocca sulle dita per strapparmelo di dosso incollato com'è...
sarete stanchi di leggere le mie lagne me ne rendo conto io stessa pero' la verita' è questa e nonostante il tempo io sono la stessa..
...credevo invece era un momento forse l'inizio chi puo' dirlo ...neppure io perche' mi sono persa sì in me stessa ma mi son ritrovata ....è sempre stato così quella luce non mi ha mai abbandonata anche nel buio piu' assoluto,unica nota...banale forse cadere e farsi male ma tanto ti fa capire come sei ...la tua natura quella che pochi conoscono ogni tua inclinazione il tuo istinto ti salvano.... perche’ se a qualcuno puo’ mancare qualcuno…. qualcuno a cui la distanza, i km , non permettono un abbraccio…io non devo prendere un treno per andare ad abbracciare quel qualcuno che mi manca, perche’ a me manca qualcuno, che e’ qui dentro di me, qualcuno troppo distante per poter essere felice, non ci sara’ mai autostrada, treno o aereo o quel che sia.
A me non manca nessuno …quanto quella parte di me.
Quella che ho donato ma che non si è persa...
.... venerdì ricordo ancora
i venerdì avevamo sempre le nostre discussioni
sorrido ...alla luce dei fatti se si possono chiamare così ,
sorrido perche' erano mancanze di tempo da dedicarci
io le vedevo cosi'
mancava tutto
e quel niente era il mio tutto
me lo infilavo come un maglione addosso ti mettevo dentro come volevo...
volevi....(....forse)
tu eri oltre (.....forse ed il forse è d'obbligo) o eri fermo a succhiare quel che avevi di me succhiarlo completamente e farne nettare prezioso per i momenti di vuoto...
e così ci passavamo con la mente i pensieri scarabocchiando quella pagina di pelle che ci legava indissolubilmente ad un desiderio mai sazio ...affondare in noi bocca su bocca a parlarci di baci e cuscinate e lingue incastrate ad incasinarci tremendamente quel che ci portava oltre in un incastro magico di danza sulle note del cuore e dell'istinto...le nostre nature strette a quel che solo noi sapevamo un segreto da spalmarci sotto pelle senza ritegno chiusi in un mondo che odorava solo di pelle e saliva acre di lingue..
venerdì mi porterai con te ci saro' lo stesso...
appena posso ti chiamo
poi dai c'è il telefono quasi mi c'infilavo pronta ad uscire appena l'avessi toccato
quante parole incastrate che mi scartavano come una caramella mi divoravano di voglia e poi mi sentivo tua completamente e l'unica...
Si è sempre soli di notte, quando i pensieri si staccano e volano via da te.
Si è sempre soli quando ci separiamo cosi da un mondo che non ci somiglia.
Si è soli anche quando hai qualcuno vicino,
perché sai che quel qualcuno, non ha dentro te...
E nel momento in cui ti sei girato, e mi hai riconosciuta, dimmi cos'è cambiato,
mi hai guardata, frazione di un attimo,
tanto per ricordare che io sono rimasta la donna che dicevi d'amare,
mentre tu sei rimasto lo stronzo di sempre..
( '....la vita o si vive o si scrive......')
Eri pura poesia..Ora per me sei solo forte rumore tra i miei silenzi.
“Volevo che tu imparassi una cosa da lei: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo col fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince.”
– Harper Lee, Il buio oltre la siepe
Amo le persone che guardano oltre il visibile di cio’ che vedono. Sono quelle che non si lasciano scappare le cose, e che tramutano un dolore in una carezza, un viso rabbuiato in un arcobaleno di sorriso. Per me sono le uniche persone che contano..
Come mi fa paura una donna profonda dice l'uomo banale..“io non so nuotare”.
“Mi fa paura perché in lei non vedo la mia altezza,
perché mi sa dare una mano,
mi sa capire, mi sa ascoltare.
Ma io adesso non cerco questo,
io voglio solo ciò che appare e mai nulla che realmente è.
Neanche mi fa paura. Lo lascio tranquillamente andare.”
Che collezione di cicatrici hai.
Non dimenticare mai chi ti ha inferto le migliori, e sii grato:
le nostre cicatrici hanno il potere di ricordarci che il passato è reale.
Viviamo in un'epoca barbara, nè selvaggia e nè saggia,
la sua maledizione sono le mezze misure,
in una società razionale mi avrebbero ucciso o utilizzato in qualche modo.
[In una lettera scritta a Will Graham]
– Hannibal
....quanto tempo ancora mastichero' stanca
lo divorero' insaziabile ed irrequieta di te
sfatta nei pensieri e nei sensi
levigata dal crespo che mi hai lasciato
ubriaca del sapore dell'istinto che mi fa selvaggia come un animale
come te quando mi versi nella bocca tua
a bermi d' a m o r e....
Pare che l'acqua abbia una memoria trasferibile e che, attraverso le cellule, passi poi al nostro corpo. Sarà per questo che quando piove sento più intenso il mio passato, remoto e prossimo, ma non per quei sentimenti nostalgici ad esso associati. Io sento mancarmi proprio pezzi, braccia, occhi, gambe, come distaccati dal corpo. Anche gli organi, li avverto nelle loro funzioni ma lontano, fuori da me. Poi ho capito che dentro mi porto le assenze che colmano parti di me che sono ormai altrove. Forse per questo viaggi sempre, vuoi cercarti un po’, mi puntualizzò qualcuno tempo fa. Io non dissi nulla, ma avrei voluto rispondere allora spero di non trovarmi mai perché così rischierei di farti perdere quella che sono.
....
...vorrei quelle note in bocca come quel sassofono
e non mi basteresti mai
ti staccherei le labbra solo per ripetertelo ancora ed ancora
e lo farei fino a perdermi senza toccarti
di sguardi mi lascerei toccare come musica,la tua
continua e costante...
come posso fare
dimmelo....
“La forma più comune di disperazione è non essere chi sei''.
– Soren Kierkegaard