Non c'è niente di peggio che combattere contro un ricordo che il tempo, anziché sbiadire, colora ulteriormente....e quei colori non li dimentico mi stanno addosso come una maglietta attillata dove non si vedono completamente le forme d' immaginano ed il desiderio cresce di continuo....
E come non dirtelo ce l' ho quasi qui dentro.... sulle labbra come un bacio che vuole incollarsi ed assaggiare quel sapore d' arcobaleno.....
È che siamo anche se sei altrove, sulla pelle in bocca dentro e non ti stacchi perché ce lo siamo dato un tempo ed è in____finito come quel desiderio che cammina ogni notte e risveglia le note bagnate della carne in un' anima che pulsa di sensi ,respira sillabe mute strappate da un letto colmo di vuoti... ovunque mi strappi e ricuci con la bocca affamata, so di quello, lo so , muschiata col tuo odore selvaggio cavalco il piacere il solo che bramo realmente non resti pensiero ti fai pulsione di carne mi faccio ed attendo....
Nulla si distrugge, tutto si trasforma. Si.
E anche questo vale per il bene che provi.
Non lo cancelli. Non puoi.
Puoi provare a cambiargli forma tutt'al più,
a tenerlo a bada. Ma non lo uccidi.
E a volte diventa quasi una condanna questa, perché quando qualcuno ti arriva nel cuore, poi da lì non se ne va più, qualunque cosa accada....
'Stava con me anche quando non c'era. Nella mia testa io dormivo con lui e con lui mi svegliavo la mattina.....'.
Barbara Bartolotti nel 2003 è stata colpita con martellate al cranio, coltellate all'addome (con perdita del feto che portava in grembo), calci e pugni al fine di sfigurarla, ed è stata data a fuoco da un collega geloso del fatto che lei avesse un marito e lo avesse rifiutato. La forza di questa donna l'ha portata a fingersi morta per poi scappare sulla tangenziale per chiedere aiuto, mentre era mezza carbonizzata.
Dopo 10 giorni di coma, 6 mesi di ospedale, 27 interventi e la paura di morire è rinata più forte di prima.
Il collega di lavoro avrebbe dovuto fare 25 anni di galera per tentato omicidio della donna.
Reo confesso e dopo vari patteggiamenti, gli danno 4 anni di domiciliari.
Con L’ indulto non ne ha scontato nemmeno uno.
Lei non trova più lavoro: le dicono che non la vogliono perché "fa impressione".
Lui lavora in banca, ha fatto carriera e si è sposato.
Lei è stata licenziata da quella banca, perché tra i vari capi c'era lo zio dell'aggressore.
Nel 2016, Barbara ha fondato l'associazione Libera di Vivere.
Amici aiutatemi a condividere.
Vogliamo giustizia.
Vogliamo la pena di morte per reati gravi come stupro e omicidio intenzionale.
Tutte le donne si credono diverse;
tutte pensano che certe cose, a loro, non possono succedere.