Profilo BACHECA 1520
“Allora si aspetta di essere cercati di nuovo e si resta a occhi aperti di notte, aspettando il passo di chi torni a reclamarci.
Ma, nessuno torna e dopo il giusto tempo si è di nuovo se stessi,
sciolti dal possesso, liberi perché si diventa liberi dopo essere stati perduti".
Erri De Luca, "Aceto arcobaleno"
“Avevo cinque anni. La maestra scrisse alla lavagna: 'Tutti gli uomini sono mortali'. Provai un enorme sollievo, una grande gioia.
Quel pomeriggio, quando sono uscita da scuola, sono corso a casa e ho abbracciato forte mia madre.
"Che fortuna mamma, non morirai mai!" gli dissi, rapito.
"Cosa?" chiese mia madre, sorpresa.
Mi separai appena da lei e le spiegai:
-L'insegnante ha scritto alla lavagna che gli uomini sono mortali.
E tu sei una donna!. Per fortuna sei una donna, dissi e la riabbracciai.
Mia madre mi separò teneramente dalle sue braccia.
-Quella frase, mia cara, include uomini e donne.Moriremo tutti un giorno.
Ero completamente scioccata e delusa.
-Allora perché non ha scritto che: "Tutti gli uomini e le donne sono mortali"? ho chiesto.
Beh- diceva mia madre, in realtà, per semplificare, le donne sono racchiuse nella parola "uomini".
"Racchiuse? Chiesi. Perché?
"Perché siamo donne," rispose mia madre.
La risposta mi lascio’ perplessa.
E perché ci rinchiudono? Ho chiesto.
Ci vuole molto tempo per spiegare, rispose mia madre. Ma accettalo così. Ci sono cose che non sono facili da cambiare.
-Ma se dico "tutte le donne sono mortali"?, rinchiude anche gli uomini?
"No", rispose mia madre. Quella frase si riferisce solo alle donne.
Ho avuto una crisi di pianto.
Improvvisamente ho capito tante cose e alcune molto spiacevoli, come che il linguaggio non era la realtà, ma un modo di racchiudere cose e persone, secondo il loro genere, anche se quasi non sapevo che genere fosse: oltre a servire a fare le gonne, il genere era una forma di prigione".
(Cristina Peri Rossi)
La leggenda dell'Amore cieco
Tanto tempo fa la Follia decise di invitare tutti i sentimenti a prendere un caffè da lei.
Dopo il caffè, la Follia propose:
- Si gioca a nascondino?
- Nascondino? Che cos'è? - domandò la Curiosità.
- Nascondino è un gioco. Io conto fino a cento e voi vi nascondete.
Quando avrò terminato di contare, comincerò a cercarvi e il primo che troverò sarà il prossimo a contare.
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia, che rimasero a guardare in disparte.
1,2,3,... - la Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, impacciata come sempre, si nascose in un gruppo d'alberi.
La Gioia corse festosamente in mezzo al giardino, non curante di un vero e proprio nascondino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non trovava un angolo adatto per nascondersi.
L'Invidia, ovviamente, si unì all'Orgoglio e si nascose accanto a lui dietro un grande masso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi amici si nascondevano.
La Disperazione era sconfortata vedendo che la Follia era già a novantanove.
Cento! - gridò la Follia - Adesso verrò a cercarvi!
La prima ad essere trovata fu la curiosità, poiché non aveva potuto impedirsi di uscire
per vedere chi sarebbe stato il primo ad essere scoperto.
Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio sopra un recinto che non sapeva da quale lato avrebbe potuto nascondersi meglio.
E così di seguito furono scoperte… la Gioia, la Tristezza, la Timidezza e via via tutti gli altri.
Quando tutti finalmente si radunarono, la Curiosità domandò:
- Dov'è l'Amore?
Nessuno l'aveva visto. Il gioco non poteva considerarsi concluso, così la Follia cominciò a cercarlo.
Cercò in cima ad una montagna, lungo il fiume, sotto le rocce… ma dell'Amore, nessuna traccia.
Setacciando da tutte le parti, la Follia si accorse di un rosaio, prese un pezzo di legno e cominciò a frugare tra i rami spinosi, quando ad un tratto sentì un lamento…
Era l'Amore, che soffriva terribilmente perché le spine gli avevano appena perforato gli occhi.
La Follia non sapeva che cosa fare, si scusò per aver organizzato un gioco così stupido,
implorò l'Amore per ottenere il suo perdono e commossa dagli esiti di quel danno irreversibile arrivò fino a promettergli che l'avrebbe assistito per sempre.
L'Amore rincuorato, accettò la promessa e quelle scuse così sincere.
Così da allora: l'Amore è cieco e la Follia lo accompagno' per sempre..