Libero

natodallatempesta0

  • Uomo
  • 50
  • Trinacria
Bilancia

Mi trovi anche qui

Profilo BACHECA 260

natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Periodicamente è necessario puntualizzare l’evidente in questa comunità.
I messaggi d'invito in altri siti (ose) o di ragazze/i che pregano di scrivergli perché han visto l’amore (chissà come?) provenienti da improbabili località del mondo. Non vengono e non verrano mai aperti, cancellati subito. Questo, solo, per puntualizzare come detto l’evidente. Quindi:

 

Le TESTE DI CAZZO sono pregate e pregati di prendere il ticket in biglietteria e andare a fare in culo. :-)

 

Puntualizzo inoltre che d’amicizia, da sensibilità, da onesta è fatta l’intenzione.
Quell’intenzione che porta a condividere:

 

per me: Condividere=Sincerità.
per me: Condividere=Onesta.
per me: Condividere=Verità.

 

pensieri su cui costruire un diario virtuale che è esternazione di quel che sono:
Ossia IO, quello della foto. Un uomo che ha accanto una donna che ama immensamente, che ama scrivere e che scrive quando il tempo è bello di: poesie, arte e bellezza, quando è brutto di quel che cazzo gli pare. Perché sono anche questo.

 

Riflettendoci lo devo ammettere.
Considerando che bazzico su Libero, direi più o meno, da quando è stato creato, ci sono affezionato, nonostante a volte mi fa incazzare come un gorilla che ha visto un bracconiere.

 

Solitudine, quanti post scritti per descriverla, richiamarla, persino, adularla, chi mi legge lo sa.
Questo spazio, che ho scelto, ce n'è sono tanti in rete, non è l’unico che conosco, ma nel tempo è uno dei pochi che è rimasto, è un luogo che mi fa compagnia a tratti lo ammetto, ma quei momenti sono bastati a renderlo un luogo a cui tengo nel bene e male.

 

Lord Byron diceva che l’amicizia è l’amore senza le ali.
Bellissima immagine.

 

Per il carattere che ho e il vissuto che mi porto alle spalle, l’amicizia è stata una traumatica affermazione delle mie debolezze e delle mie incapacità relazionali.
Non sono mai riuscito a instaurarne. Sì, ci sono amicizia nate al lavoro o ereditate dalla mia compagna, qualcuna è rimasta nell’aria (che appare per i saluti di festa) dalla scuola. Ma nessuna amicizia, profonda, slegata dal contesto che si vive, e legata invece dall’amore che va oltre il tempo. Sono un solitario questo è stato evidente fin da piccolo. Anche se, non so se mi auto isolavo o mi isolavano, oggi credo non importi più.
Mi illudo e consolo per quelle che ho instaurato qui.
LO SO!!!
Non sono amicizie, totalmente, reali, non ci incontreremo mai e in molti casi non chiamerò, non pronuncerò mai il vostro vero nome. Che importa. Non è il nome, né il luogo, né la vita che vivete che conta qui. Qui conta l’anima, perché si ha il privilegio di leggerla.

 

Ringrazio per questo:

 

Giuliana, Rosy, Simona, Ely, Rossella, Surfinia, Rita, Alfredo, Chiara, Stella, Butterfly, Rebirth.

 

e tutti gli altri che nel silenzio del click, entrano, leggono e vanno via.

 

Il resto andate a ............. :-D

Ti piace?
5
natodallatempesta0 più di un mese fa

Non mi sono mai dilungato troppo sulle notizie che il mondo ci regala, sì qualche interazione, opinione ogni tanto l’ho concessa giusto per delineare una posizione. Ma per il resto ho sempre condiviso mie esperienze. Ieri discutendo con un parente prossimo ho sottolineato che non ero d’accordo su una sua posizione e mi sono beccato un bel egoista.

Non crede di esser un egoista, all’apparenza probabilmente sembro scontroso e indifferente ma è un atteggiamento di difesa costruito negli anni.
Non vi sto a raccontare l’argomento non è importante, nulla di vitale, mi soffermo su come è facile essere utili quando fai quel che dicono gli altri e invece esser inutile e magari egoista se non assecondi i loro desideri. Non scrivo nulla di nuovo e forse ho già discusso probabilmente l’argomento, non ricordo.
Ma è irritante.
Un povero cristo (come esclamava mia nonna) può pensarla diversamente?
“Il nostro primo dovere è di non seguire, come fanno gli animali, il gregge di coloro che ci precedono.” Lucio Anneo Seneca.
Conformismo e anticonformismo, è alquanto esagerato lo so paragonare il mio episodio al conformismo e all’anticonformismo. Ma in generale penso che ogni pretesto è buono per affermare un’idea, possibilmente in modo pacifico e sensato.

 

Personalmente penso che in giro c’è tanto sfruttamento morale e non solo. Se hai abbastanza confidenza diventa per alcuni facile, dal dito prendersi il braccio e approfittare della situazione e poi reagire in modo meschino e violento ad un rifiuto. E per quanto cuore metti, la voglia di reagire con la stessa moneta c’è. Non sapete quante volte ho preso a pugni un muro o a calci una sedia per evitare di usare una faccia o un culo.

 

L’ho scritto qualche post addietro: “Il dono lasciato dal dolore è e può essere, se si riesce a leggere il male per quel che è, la sensibilità. E dove un occhio guarda con sensibilità, un fiore può sbocciare, una speranza può nascere e aggiungo un rifiuto con amore può esser accettato.

 

 

Immenso G.

Buon inizio di settimana a tutti.

Ti piace?
6
natodallatempesta0 più di un mese fa

I problemi tecnici persistono, mi auguro non serva troppo tempo, per eliminarli e ripristinare gli inserimenti.

 

Aggiungo un piccolo pensiero:

Ieri dai notiziari ho appreso la notizia dell’incidente che ha visto 5 giovani perdere la vita.
Triste notizia che mi porta a dedicare un pensiero ai giovani di oggi.
Sento emozioni controverse se penso a loro. Entusiasmo e speranza se ripenso a Greta e a tutti i giovani scesi in piazza per difendere il loro futuro.
Delusione e sfiducia se penso ai tanti giovani che il sabato sera buttano via la vita.
Irritazione se penso agli studenti che hanno sparato all’insegnante in quel di Rovigo.
I giovani hanno più bisogno di esempi che di critiche.
Sono quelli, forse, che mancano, gli esempi.
O forse ci sono, ma non sono all’altezza.

 

Non posso non pensare che sono e restano giovani e che le colpe se ci sono, sono di chi educa, che al momento per una gran parte sta commettendo errori.

Ti piace?
5
natodallatempesta0 più di un mese fa

Il malfunzionamento di Libero ha smorzato la routine. Per un paio di giorni non ho pensato al blog, fatto altro. Non è stato e non è un male. I problemi tecnici, ancora, persistono. Per adesso mi limito a questo breve pensiero.

 

Vi lascio una storia:
Il bambino guardava la nonna che stava scrivendo una lettera. Ad un certo punto, le domandò: "Stai scrivendo una storia che è capitata a noi? E che magari parla di me”.
La nonna interruppe la scrittura, sorrise e disse al nipote: "E' vero, sto scrivendo qualcosa di te. Tuttavia, più importante delle parole è la matita con la quale scrivo. Vorrei che la usassi tu, quando sarai cresciuto". Incuriosito il bimbo guardò la matita senza trovarvi alcunché di speciale.
"Ma è uguale a tutte le altre matite che ho visto nella mia vita!”.
"Dipende tutto dal modo in cui guardi le cose. Questa matita possiede cinque qualità: se riuscirai a trasporle nell'esistenza, sarai sempre una persona in pace con il mondo.
Prima qualità: puoi fare grandi cose, ma non devi mai dimenticare che esiste una mano che guida i tuoi passi."Dio": ecco come chiamiamo questa mano! Egli deve condurti sempre verso la sua volontà.
Seconda qualità: di tanto in tanto, devo interrompere la scrittura e usare il temperino. E' un'azione che provoca una certa sofferenza alla matita ma, alla fine, essa risulta più appuntita. Ecco perché devi imparare a sopportare alcuni dolori: ti faranno diventare un uomo migliore.
Terza qualità: il tratto della matita ci permette di usare una gomma per cancellare ciò che è sbagliato. Correggere è un'azione o un comportamento non è necessariamente qualcosa di negativo: anzi, è importante per riuscire a mantenere la retta via della giustizia.
Quarta qualità: ciò che è realmente importante nella matita non è il legno o la sua forma esteriore, bensì la grafite della mina racchiusa in essa. Dunque, presta sempre attenzione a quello che accade dentro di te.
Ecco la quinta qualità della matita: essa lascia sempre un segno. Allo stesso modo, tutto ciò che farai nella vita lascerà una traccia: di conseguenza, impegnati per avere piena coscienza di ogni tua azione”.
Paulo Coelho.

Ti piace?
6
natodallatempesta0 più di un mese fa

 

Banalmente, oggi, scrivo del tempo.
Da pochi giorni è giunto il freddo, sembrava non dovesse arrivare mai l’inverno, invece è arrivato.
Portando con sé: Pioggia, vento e neve.

 

Mi giro verso la finestra e il cielo è grigio, le nuvole si rincorrono e nel loro moto diventano pittori. Grigio che sfuma su grigio, celeste che timidamente si posa su un verde, oramai, invecchiato. Il pavimento del balcone è lucido e le sagome dell’aloe e del geranio si specchiano come vanitose regine di bellezza. L’acqua ancora sosta, dopo la pioggia.

 

Tutto è, malinconico.
Ma non triste, potrebbe esserlo, ci sono i motivi per esserlo.
Il ciclo delle stagioni scandisce il cambiamento e finché esiste immutabile e inarrestabile questo cambiamento, c’è speranza.

 

Mi vengono in mente le parole di un’amica virtuale, che lamentandosi di scrivere sempre di sventure (la parola è esagerata ma suona bene :-) in un mondo cattivo è facile monopolizzare e incupire i contenuti di un spazio letterario) urla: Sti cazzi!!! Dove è scritto che devo scrivere per rallegrare gli altri? Hai ragione.
Quante volte ho condiviso malinconie e paure? :-) Cari amici!
Se non tormento voi!!! Chi devo tormentare? :-D

 

Ho scritto molto di me dei miei problemi e tormenti, ricevendo sempre gentilezza e comprensione, di questo ho sempre ringraziato e sempre ringrazierò.
Potrei pensare che il gruppo di utenti che mi scrive, a cui io poi scrivo, sia palesemente formato da individui con grandi problemi interiori. Vi prego non vi offendete :-)
Sapete quale altro sinonimo usare per definire questi problemi?
Sensibilità.
Credo che, se non si sia toccato con mano il dolore e la sofferenza non si possa strappare all’oscurità la sensibilità e farne una torcia d’accompagnare alla speranza.
Il dono lasciato dal dolore è, può essere, se si riesce a leggere il male per quel che è: la sensibilità.
E dove un occhio guarda con sensibilità, un fiore può sbocciare, una speranza può nascere.

 

Volendo poteva accadere che un gruppo di persona sedute ad un ristorante si alzasse e unite accerchiassero una donna in difficoltà, quel muro di sensibilità poteva aver la forza di fermare il destino scritto da un uomo (un vile), che ha visto come unica strada la morte di quella donna.

Peccato non sia accaduto.

 

Il ciclo delle cose, passa, è inevitabile, attraverso la morte.
Finche, però, alcuni sceglieranno la dipartita di altri individui, finché ci sarà un vigliacco, pronto a decidere quando un altro essere umano deve morire, la speranza pronunciata dalla bocca di qualunque uomo o donna ha il sapore del sangue.

 

 

Ho iniziato con il tempo e ho finito con il sangue. Sarò strano?

Le belle parole ci stanno, son belle d'ascoltare, però i bei fatti sarebbero meglio.

 

Buona domenica a tutti.

Ti piace?
6
natodallatempesta0 più di un mese fa

Visitando un’amica, mi è tornato in mente, leggendo i pensieri nel suo profilo, un film.
Film che era, come spesso capitava e capita, una trasposizione cinematografica di un romanzo letterario o meglio una serie di racconti per bambini. Da piccolo ho adorato il protagonista di queste storie e poi dei tanti films. Protagonista che ancora amo.

 

Il film in questione era accompagnato da alcune stupende canzoni, ne condiviso una. Emblematica per contenuto e significato, non potrei esprimere a parole nulla di più o meglio, rispetto a quel che ascolterete:

 

 

Concludo con una bellissima poesia. Spero riesca a darvi la stessa luce e lo stesso rispetto che il poeta ha concesso al suo nobile amico.

 

Ogni mattina il mio devoto cane
presso la sedia silenzioso aspetta
finché io lo saluto con un colpetto
Al ricevere questo tenue omaggio
di gioia il corpo suo tutto trasale!
Fra tutte le mute creature

lui solo, penetrando il velo del bene e del male,
ha visto l’uomo nella sua interezza,

essere per cui può dare la vita contento,
cui senza secondi fini può riversare amore
da un opaco sentire che a stento trova la via
verso il mondo della coscienza.
Quando vedo l’offerta di questo muto cuore
supplice del suo stesso bisogno,
immaginar non so quale raro valore
la sua saggezza pura trova nell’Uomo.
Col suo tacito sguardo, patetico, smarrito,
quel che afferra non può esprimere in parole;

ma per me rivela il vero significato dell’Uomo,
nello schema del Creato.

 

Rabindranath Tagore

Ti piace?
7
natodallatempesta0 più di un mese fa

Non serve, poi, una grande ed esagerata prova, un’eclatante manifestazione per dimostrare affetto, per dimostrare amore.

 

Possono bastare, un paio d’uova, un pò di farina, qualche spruzzata di limone, un pizzico di burro e tanta frutta.
Con la giusta combinazione di movimenti e manipolazioni, si può dare forma a qualcosa di sensibilmente dolce.

 

La dolcezza! E quando mi ricapita di citarlo:

 

“Amor che nella mente mi ragiona
cominciò egli a dir si dolcemente
che la dolcezza ancor dentro mi suona.”

 

Danta Alighieri

 

 

 

 

Ieri è stato il compleanno della donna che amo. Questo dolce cuore, è stato il mio regalo culinario.

 

La forma era scontata, il cuore parlava.

 

La superficie non è perfetta, ma non lo poteva, mai, essere. La mia anima è cucita, attraversata da mille cicatrici, lo sono anche le mie creazioni. Imperfette esternazioni d’un fragile equilibrio.

Ti piace?
5
natodallatempesta0 più di un mese fa

La poesia è bella?! Perché ha la naturale attitudine al conforto, anche quando è malinconica o profondamente decadente.
Ci affidiamo ad essa per esternare i nostri pensieri, proprio, per questa sua capacità di poterci esprimere al meglio della parola.
Ieri leggendo un pensiero poetico di un’amica, come spesso capita, trovo parole che hanno la capacità di aprire porte, d’ispirare sogni.

 

Il crepuscolo.

È amato da poeti, artisti e romantici.

 

La poesia non è, emotivamenete bella solo da leggere, ha il suo fascino anche ascoltandola, soprattutto se accopagnata da un sottofondo melodico:

 

 

Buon mercoledì.

Ti piace?
6
natodallatempesta0 più di un mese fa

So che avevo scritto che avrei condiviso solo pensieri e contenuti leggeri, capaci di strappare un sorriso. Forse, la leggerezza non fa parte di me. :-)

 

Domenica insieme alla mia compagna, sono uscito per una serata (romantica), nulla di speciale al dire in vero, una pizza al centro e poi a casa, magari, dopo una passeggiata.

 

Ci siamo trattenuti al ristorante (è stato possibile) e siamo usciti che era quasi l’una.

 

La movida è quella che è, di questo ho consapevolezza.
I ragazzi e non solo, hanno diritto di divertirsi e passare la serata con amici e fidanzate.

 

Però non capisco, come si possa lasciare una città, che sembra una pattumiera. Non è una novità, so che è così (purtroppo), tant'è che il consiglio comunale ha, anche, emesso un decreto anti movida, qualche anno fa.

 

Vedere lo scempio lasciato da chi come i lupi mannari diventa un’animale (ed è un’offesa per l’animale accostarlo all’uomo) solo, la sera, oltre che illogico è, disgustoso. Scempio che fa ancor più male, considerando, che il luogo è, uno dei più belli centri storici d’Italia.
Forse, sono prevenuto io, avendo nel sangue la storia dell’arte, avendo studiato, esaminato, ogni palazzo, ogni monumento (di quel particolare centro storico). Sarà, ahimè, forse, normale questo modo di comportarsi, visto, poi, al mattino tutto torna, apparentemente, pulito. Dopo un pò, anche il brutto, diventa abitudine. È così? Da un pò penso che sia vero.

 

Un comportamento simile, per me è: anormale.
Considerando, poi, l’ipocrisia d’essere, educati alla luce del sole e dei maiali (anche qui, si dovrebbe, ahimè, offendere il maiale) alla luce della luna. Sapete pensandoci un pò, forse, sbaglio. Chiedo scusa. Non sono ipocriti, solo maiali. Anche di giorno non è che il comportamento sia tanto migliore.

 


Non ho mai scritto nulla su questo argomento. Oggi, mi andava di sottolineare questa ingiustizia verso la bellezza e quella voce che spesso è, inascoltata: La voce della città.

 

Credo sia vero, chi non ha cura del posto in cui vive, non avrà cura del prossimo e alla fine neanche di sé stesso.

Ti piace?
7
natodallatempesta0 più di un mese fa

"Quei giorni perduti a rincorrere il vento,
a chiederci un bacio e volerne altri cento."

 

la poesia del Faber.

 

100 e 1 post.

 

Cento passi dalla libertà,
e uno per svelarmi, ancora, onesto.
Cento carezze dalla felicità.
e una per rivelarmi, ancora bambino.
Cento parole dall’amore,
e una per scoprirmi, ancora, innamorato.

 

 

 

Ti piace?
3
, , , , , , , , , , , , ,