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gianor1

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gianor1 25 agosto

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Dal diario di bordo
Mercoledì 24 agosto
Proseguo verso sud-est che da Villasimius mi porterà alla rada di Geremeas. Sono 16 miglia da percorrere in un' ora e mezza.

 

Esco da porticciolo con cautela attenzionando una secca di fronte all' imboccattura. Trovo subito la Spiaggia del Riso e di seguito la Punta di Santo Stefano (la parte più occidentale del promontorio). Frazione di Santa Caterina con le sue dolci calette.

 

 

 

Ora la rotta prevede veleggiare lungo costa est del promontorio. Nel tragitto incontro la Spiaggia di Is Traias e Porto Giunco...

 

 

Il vento è favorevole e decido di navigare per altre 10 miglia verso Gennemari e Geremeas.

 

 

 

Sulla foce del Rio Geremeas ho incontrato nuovi amici: una famiglia assai numerosa di anatre.

 

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gianor1 21 agosto

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Dal diario di bordo.
Sabato 20 agosto
 Nei due giorni precedenti ho sostato ormeggiando la barca nelle rade di Costa Rei. Per poi prendere il largo ed effettuare la rotta verso Villasimius.
Ho tolto l' ancora di buon mattino di fronte all' Isola di Serpentara, baciata dal primo raggio di sole.

Successivamente, dopo 16 miglia e due ore e mezza di navigazione, ho incrociato l' Isola dei Cavoli:

 

Per giungere dopo alcune miglia a Capo Carbonara:

 

Al calar del sole ho raggiunto il porticciolo di Villasimius, meta di questa rotta.

E' stata una rotta tranquilla eccetto venerdì 19 in cui ho affrontato un forte vento di Maestrale che mi ha costretto al riparo in Cala Pira...

 

...dove ho trovato delle amiche gentili!

 

 

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gianor1 18 agosto

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Dal diario di bordo..

Mercoledì 17 agosto
Nei due giorni precedenti ho diviso la rotta per giungere a Costa Rei in due tappe di 30 miglia ciascuna. la prima mi ha portato da Arbatax, attraverso Foxi Manna a Porto Corallo.

 

 

 

Nel secondo tragitto ho diretto la prua verso Costa Rei con i suoi bellissimi arenili di Capo Ferrato, Cala Sinzia e Cala Pira e di fronte l' Isola di Serpentara.

 

 

 

 

A Cala Pira ho ormeggiato per trascorrere la serata e la notte.

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gianor1 14 agosto

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Dal diario di bordo

Giovedì 11 agosto sciolgo gli ormeggi e da Porto Taverna faccio rotta verso la Caletta di Siniscola. L' itinerario previsto era di 28 miglia che ho percorso in 4 ore circa.

 

 

A Siniscola faccio cambusa e scorta d' acqua. Il primo pomeriggio dirigo la prua verso una delle rade più belle del Mediterraneo: Cala Luna dove ancoro.

 

 

 

 

 

In questo luogo splendido che mi ha fatto sognare, la spiaggia fa da argine allo stagno interno e anche nel periodo estivo i fiori di oleandro danno un tocco di colore alla caratteristica macchia mediterranea. Sul litorale di rena bianchissima si affacciano diverse grotte scavate dal mare e dal vento sulle pareti calcaree.

 

Sabato 13 agosto tolgo l' ancora e giungo ad Arbatax in circa 3 ore dopo 19 miglia.

 

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gianor1 11 agosto

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Dal diario di bordo.
Tolgo l' ancora e salpo dalla rada dove ho trascorso la notte. Esco da Portisco lasciando a sinistra l' isolotto Reulino e a dritta l' isolotto Spalmatore, facendo rotta verso l' isola di Figarolo in circa un' ora e mezza dopo 8 miglia.

 

 

 

La rada di Cala Moresca si trova a Nord-Est di Figarolo, nonostante sia bellissima, è meno frequentata di altre baie della zona.

 

Lascio la rada nel tardo pomeriggio per giungere ed ormeggiare a Porto Taverna.

 

Non è un' amica come la tartaruga che ho incontrato a Is Aruttas o l' asinello bianco a Caprera o la capretta a Tavolara. ma è sempre una bellezza!!!

 

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gianor1 07 agosto

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Dal diario di bordo
Per l' itinerario che da Alghero mi ha condotto verso l'arcipelago de La Maddalena fino a Tavolara, ho veleggiato alternando brevi percorsi ad alcuni lunghi sempre costeggiando a vista. In totale ho compiuto circa 100 miglia, una media giornaliera di 20 miglia per 3 ,4 ore per ogni segmento di rotta. Il meteo generalmente è stato favorevole, solo mercoledì 3 agosto sono stato colto da un vento forza 5 (più di

40 km all' ora, ma fortunatamente è durato poco più di 24 ore.

 

 

 

 

 

 

Il piccolo arcipelago della Maddalena, una bellissima riserva naturale, formato sostanzialmente dall'isola di Caprera e il Passo Cecca di Morto situato tra le 3 isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria, nell'estremo Nord dell'arcipelago.

La meta finale è l' impressionante isola di Tavolara, un blocco di calcare di 5 km per 1, ricoperto da macchia mediterranea e arricchito nella zona Ovest da meravigliose spiagge incontaminate. Raggiunge 565 metri di altezza, il che la rende visibile da molto lontano. Ancoro per la notte in questo paradiso.

Anche in questo percorso mi sono fatto una dolce amica!

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gianor1 04 agosto

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Dal diario di bordo.
Domenica 31 luglio.
Mollo gli ormeggi da Capo San Marco, spiego le vele e sciolgo i terzaioli verso le coste della Planargia (Bosa) e della Riviera del Corallo (Alghero). Per evitare la secca delle Murgie mollo velocemente la randa e raddrizzo la barca. Dopo 20 miglia ormeggio nel porticciolo della baia di Alghero. Faccio cambusa.

 

Lunedì 1 agosto.
E' l' alba! Dirigo la prua in direzione di Stintino. La rotta prevede un impegno di circa 4 ore di navigazione. Le condizioni meteo sono favorevoli e utilizzo l' andatura di traverso o lasco che mi consentono maggiore velocità.

 

Sosto in rada per consumare un pasto veloce e nel tardo pomeriggio, navigo 3 miglia per giungere alla bellissima e incontaminata Isola dell' Asinara. E' oramai giunta la notte, ormeggio e mi abbandono nelle braccia di Morfeo.
Martedì 2 agosto.
La giornata è dedicata a visitare la bellissima Isola.

 

 

Potevo non fare amicizia con gli splendidi asinelli bianchi?

L' ultima rotta è stata splendida. Siti che mi hanno fatto innamorare, una zona marina poco frequentata, con paesaggi stupendi. La navigazione non ha presentato particolari difficoltà. Anche se il maestrale, talvolta, spira forte.

 

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gianor1 31 luglio

 

 

 

 

 

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Dal diario di bordo

Proseguo la navigazione per 30 miglia lungo la costa occidentale sarda fino a giungere nell' area protetta dell' Isola di Malu Entu. Attracco alle boe arancioni per ormeggiare senza danneggiare il fondale marino. Nel pomeriggio dirigo la prua per 5 miglia nella penisola del Sinis dove sono evidenti le tracce dell' antica città romana di Tharros, con intorno un litorale meraviglioso di acque cristalline. Giungo e sosto per la notte nella sporgenza montuosa di Capo San Marco. Durante la sosta a Is Aruttas ho trovato anche un' amica...

 

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gianor1 28 luglio

 

 

 

 

 

 

 

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Dal diario di bordo
La nuova rotta prevede un percorso di 34 miglia in direzione nord-ovest fino alla costa di Nebida. Durante la navigazione innanzi alla prua si staglia il faraglione di Pan di Zucchero e di fronte la miniera di Porto Flavia a strapiombo sulla scogliera che abbraccia una mare cristallino. Sosto brevemente per la colazione e nel pomeriggio riprendo la rotta per 10 miglia e giungo all' Isola di San Pietro e Carloforte. La sera è giunta, non resta che ormeggiare la barca e andare a cena all' "Osteria della Tonnara". Naturalmente non potevo non gustare la principale risorsa di questa isola: il tonno appena pescato.

Pensierino della sera
In questi giorni pensavo a quale relazione esista tra l 'aspettativa del mio viaggio e la realtà effettiva. In definitiva la realtà non sempre è deludente, ma credo sia più giusto e costruttivo ritenerla soprattutto diversa.


 

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gianor1 più di un mese fa

 

 

 

 

 

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Dal diario di bordo.
Seguo la rotta prestabilita verso l' isola di Sant' Antioco, lasciando a sinistra Capo Sperone e l' isola di vacca con vicino il piccolo isolotto del vitello. Durante il percorso evito dapprima una secca e proseguendo nella parte occidentale, veleggio a circa un miglio dalla scogliera per evitare piccole rocce, alcune celate dal moto ondoso. La sera avanza rapidamente e penso di sostare  per la notte, dirigendo il timone verso Torre Cannai che appare un ottimo rifugio per l' ormeggio con i venti provenienti dal 1" e 4" quadrante.
 

Pensierino della sera.

Veleggiare mi pone una serie di interrogativi, niente affatto semplici e banali. Forse dovrei studiarli per comprendere ciò che i teoreti dell' antica Grecia indicavano con la bella espressione di eudaimonia, ovvero felicità.

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