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donmichelangelotondo più di un mese fa

DELLA COLLERA E TRISTEZZA DI GESÙ

Mc 3,1-6
”...domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all'uomo: «Tendi la mano!»"

Della tristezza per il cuore duro degli avversari, per il loro fallimento umano. È come se avessero scordato di credere al Dio turbato e coinvolto dal grido di lamento dei figli di Israele schiavi in Egitto. Collera e tristezza sono la forma della compassione di Gesù per l’uno e per gli altri. La collera è la compassione che, abbracciando un essere umano menomato, rifiuta l’ingiustizia, resiste all’assurdo dell’esistenza. La collera potrebbe piegare Gesù su di sé rischiando di implodere in microconflittualità o di incancrenirsi nel rancore. Gesù la elabora in un gesto di cura a favore dell’altro essere umano.

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

VOLGI LO SGUARDO

Marco2,23-28
«...il Figlio dell'uomo è signore...»

I farisei chiedono a Gesù di vedere e condannare... Gesù a sua volta dice 2 cose: di VOLGERE il proprio sguardo accusatorio non agli ma a se stessi (non avete mai letto nelle Scritture? E le Scritture aiutano a vedermi dentro,se io voglio). Infine, di VOLGERE il nostro sguardo al suo, uno sguardo venuto non per condannare,ma salvare!

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

SQUARCI

Marco 2,18-22
«...ma verranno giorni...»

Vero problema non è il fatto che ci sia lo strappo né capire chi o cosa lo provoca, ma il difficile equilibrio dell’accettare lo strappo senza distanziarsi dalle persone. Non si può evitare il cambiamento, salvare tutto: le pezze non sono efficaci ma strappano, il vino ha bisogno di muoversi e chiede qualcosa di nuovo. Limite umano delle sicurezze faticosamente e diligentemente acquisite, la meno disposta a mettersi in discussione e ad accogliere i cambiamenti.

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

DOMANDE VITALI

Gv 1,35-42
«Che cosa cercate?»
«Rabbì dove dimori?» 
«Venite e vedrete»

«Prima di correre a cercare risposte vivi bene le tue domande» (Rilke)

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

QUALITÀ? PECCATORE

Mc 2,13-17
«Seguimi».
Nei primi capitoli  Marco sottolinea la dimensione miracolosa dell’opera di Gesù:dopo aver chiamato i primi discepoli,guarisce numerose persone,ma poi ha iniziato con il chiamare dei pescatori. Lo scopo della chiamata: i discepoli diventeranno pescatori“di uomini”, per trarli fuori dal “mare”, sede del male. Oggi, Msrco ci mostra dove Gesù va a pescare quelli che lo accompagneranno nel suo ministero:un esattore delle tasse!Peggio di così non si poteva trovare:i pubblicani assommavano su di sé tutti i difetti e i peccati immaginabili. Inoltre,Levi era seduto al banco delle imposte:posizione doppiamente statica.È seduto,inchiodato al suo seggio davanti al suo banco,e poi vive del mondo disperato di Mammona,fatto di fatture, ricevute,estorsioni, ingiustizie e violenze,ed è a servizio dei romani,forza di occupazione.Da questo mondo ci si libera solo rinunciando persino alle ultime due monetine rimaste,come ricorda la povera vedova dell’evangelo.La chiamata di Gesù, non solo rimette in piedi, ma “risuscita” (Marco utilizza lo stesso verbo della risurrezione),per cui Levi inizia a camminare dietro a Gesù.

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

Una vita da perdonati e sanati

Mc 2,1-12
«Si seppe che era in casa»

Gesù conosce l’umana consolazione della casa. Un luogo raccolto ma non chiuso, custodito ma non isolato: la casa è davvero tale quando si apre per accogliere, quando non teme di farsi ospite di volti e di voci. Per Marco è il luogo in cui si manifesta la salvezza di Dio: non il tempio, non la sinagoga, ma lo spazio in cui si vivono gli affetti, l’amicizia, la fraternità; in cui insieme si fa festa e insieme si piange; in cui agli scontri seguono le riconciliazioni; in cui, al calar del silenzio, quando si rimane soli, si custodiscono interiormente le persone ospitate.

 

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

LA VERA LIBERTÀ,QUELLA DEL CUORE

Mc 1,40-45
«Guarda di non dire niente a nessuno...».

Gesù rimette in cammino, non costringe a stare prostrati davanti a lui, ma rialza e concede autonomia, libertà, possibilità di allontanarsi da lui e di avere una vita indipendente. Gesù non dice mai: “Sai che cosa ti ho fatto?”, “Sei consapevole del dono che da me hai ricevuto”? L’unica volta è quando lava i piedi ai suoi discepoli, non per chiedere amore e riconoscenza per sé ma amore per gli altri, perché i discepoli, consapevoli del dono ricevuto, si lavino i piedi gli uni gli altri. L’unico debito che il discepolo deve riconoscere di avere nei confronti dell’amore ricevuto da Gesù è il debito dell’amore vicendevole verso i fratelli.

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

I nostri gesti nelle sue mani

 

 

Mc 1,29-39
Gesù si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; 


Il servizio al fratello e alla sorella è la traduzione e la declinazione di quell’amore che Gesù ci ha donato nella vita di tutti i giorni e nelle relazioni quotidiane. Questo piccolo miracolo raccontato oggi dà il significato a tutti i miracoli del vangelo: Gesù compie tali gesti per restituire a ciascuno di noi la capacità di amare di un amore teso verso il fratello e la sorella dunque una capacità di servire l’altro.

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donmichelangelotondo più di un mese fa

PRESENZA SCOMODA

Mc 1,21-28 
«Io so chi tu sei: il santo di Dio!»
Tutti i presenti riconoscono in Gesù qualcosa di eccezionale, pur non arrivando ancora a cogliere chi sia davvero. Solo uno dei presenti coglie in verità e in profondità Gesù… lo spirito impuro! Il punto però è che la sua affermazione vera, resta in lui sterile, perché la pronuncia da spirito “impuro”, uno spirito che non vuole comunione con il Signore, che non vuole seguire Gesù, che non vuole coinvolgersi con lui. Conosce Gesù, ma non lo vuole per la sua vita. Ecco, il Regno che viene “rovina” la nostra aspirazione a bruciare incenso a noi stessi. Gesù allora dà due ordini allo spirito: “Taci, esci da lui”. Due ordini volti a ristabilire la comunione:lo spirito di non-comunione deve far silenzio, lasciar cadere anche le parole su Dio se non gli crede;deve poi abbandonare chi tiene in balia,perché quell’uomo possa essere restituito alla sua dignità di figlio,  “posseduto”sì,se non dal Signore e dal suo amore,che rende l’uomo tempio dello Spirito Santo.

 

 

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donmichelangelotondo più di un mese fa

TEMPO DI VISITE

Mc 1,14-20
«...dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea...».

Gesù inizia a proclamare la gioiosa notizia dicendo: “Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino”. Il regno di Dio si è avvicinato con e nella persona di Gesù. In lui Dio regna pienamente, in lui contempliamo l’uomo come Dio l’ha pensato. In Gesù vediamo la possibilità della nostra piena realizzazione umana. Per questo, il tempo in cui Gesù inizia a predicare è “un’occasione da non perdere, il tempo ricco di possibilità”.

 

 

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