Mi hai domandato che
tipo di strega sono, e io te lo dirò, dal momento che sei acuto
abbastanza da sapere che di streghe ne esistono diversi
tipi.
Non sono una strega
che fa pozioni, no: ho poca concretezza, non me la cavo bene con
le cose pratiche, le bollette da pagare, i pavimenti da
pulire.
Non sono nemmeno una
strega da incantesimi, perché non sono capace di sedurre con le
parole: non so flirtare, al massimo so solo guardare e
fuggire.
Sono una strega
dell'intangibile. So analizzare le cose. So leggere dentro le
persone. So annusare l'aria e captare vibrazioni che giacciono
sotto terra. So sentire il dolore, le cose spezzate. So capire
che cosa manca a chi.
Persino che cosa
manca a me.
Purtroppo non ho
mezze misure: credo sia ciò che capita a chi sente tutto. A volte
vorrei scappare lontano, il più delle volte mi incaponisco nel
voler salvare il mondo. Non mi ritengo coraggiosa, ho un milione
di paure sciocche, ma detesto essere vigliacca: detesto fare cose
che non ritengo giuste, detesto lasciar andare.
Sono una strega
mulo. Testarda, dura a volte.
Non mi è ben chiaro
in che cosa consistano i miei poteri magici e che tipo di
vantaggio dovrebbero darmi. Mi sembrano più un fardello, la
maggior parte delle volte. Vedo cose che altri non vedono, ma
tanto non ci credono, appunto perché non le vedono. Ho un po' di
autorità, un potere che deriva dal fatto che gli altri credono
che io sappia sempre tutto. Ma non è così, non so quasi niente.
Faccio solo attenzione, osservo.
E ricordo,
purtroppo.
La mia magia forse è
il fatto di volere, il mio fuoco che brucia. Non mi piace
arrendermi, ma è solo perché sono testarda. So fare le cose
meglio di altri, ma è solo perché lavoro di
più.
Piango spesso, è per
spurgare tutto quello che sento.
Se a volte incanto
qualche umano chiedo scusa, non lo faccio apposta. Non me lo
spiego nemmeno, se devo dire la verità.
Non voglio che pensi
che sia una cosa figa essere una strega. Essere una strega è
solamente essere una strega.
Non so dirti come
sia, perché tanto non potrei essere
nient'altro.
(Catherine
Black)