Tornando indietro, a ritroso di “qualche” decennio:
i miei ... fagottini, ora quasi più grandi di me!
(8.08.25 - 13:19)
Tornando indietro, a ritroso di “qualche” decennio:
i miei ... fagottini, ora quasi più grandi di me!
(8.08.25 - 13:19)
Hermann Hesse:
nativo di Cawl, città tedesca situata nel Land del Baden-Wurttemberg, ha scritto romanzi a dir poco belli, con un'eccelsa, minuziosa qualità descrittiva, soprattutto istruttivi, una psicologia affine a certa realtà, afferente il carattere dell'essere umano.
Ho letto ... Peter Camenzind (il suo primo romanzo), Siddharta, Demian, Il giuoco delle perle di vetro, Il lupo della steppa, Narciso e Boccadoro, Sull'amore, Gertrude (se non ricordo male è stato qualche decennio fa oggetto di studio nelle scuole magistrali).
Mai pensiero – quello di cui sopra - è stato più adeguato all’essere umano - mi riferisco a quelli senzienti, non a visionari, sognatori che spesso finiscono con il muso nella dura terra chiamata realtà - che abbia letto in questi tempi in cui la volubilità di certi atteggiamenti molto alla buona, comportamenti estrosi di pensiero, seguono l'andamento non intuibile di un capriccioso vento - tipo il Ghibli o il Khamsin, Chinook. o Pampero - che spesso la fa da padrona.
Qui oggi sole e cielo azzurrissimo, mare calmo, perfettamente rilassato io, tante "lucertole", tutto il resto ok: un pomeriggio di vero relax. Mi rilasso, eccome ... 👍
(5.8.25 -15:42)
Non servono troppe parole per dire quel che vive nel mio cuore, parole che alla fine rendono sbiaditi certi miei pensieri:
«Sei e sarai sempre il mio fiore di maggio, fiore sbocciato il 9 di un maggio indimenticabile»
(10:56)
Il peso di una carezza
può essere un segno d’alba,
il crisma del tuo destino,
la donna che alla fonte
dolcemente si inclina,
taglia netto il suo solco
di costante preghiera,
e così se mi appoggio
alla tua mano pura
mi si leva dentro l’alba,
dentro si alza il cielo…
(A.M.)
Il tempo, l’attesa...
Sarai tu a decidere quando vorrai varcare quella porta, la mia porta, aperta.
La pazienza è una piacevole scoperta di me stesso,
star gioiosamente con te in ogni momento del giorno,
la mia dedizione è un profondo attaccamento,
un naturale impegno che nasce dal cuore…
(13:19)
(10:21)
Sai bene che se non fossi apparsa tu nella mia vita in quel lontano mese di maggio del ’22, non sarei più qui a scrivere neanche una parola, neanche un semplice «Buongiorno, come stai?».
Passerotto, sei proprio un dolcissimo passerotto che sta nel palmo della mia mano, che chiude le sue ali e sereno si adagia dolcemente, che mi fa sentire il calore del suo corpo che si espande in me, totalmente, che da me ha e avrà tutto lo spazio che desidera, con amore.
Sempre e solo tu…
(14:56)
Che meravigliosa donna che sei:
ogni giorno apprendo qualcosa di nuovo di te,
qualcosa che riempie la mia anima
e mi fa volare…
...
Non so quel che tu veda in me, ma io indovino in te un miracolo di femminilità e di tenerezza…
(24.7.25 - 13:32 )
Voglio te...
(21.7.25 - 11:21)
(09:09)
Non ho bisogno di tempo
per sapere come sei:
conoscersi è luce improvvisa.
Chi ti potrà conoscere
là dove taci, o nelle
parole con cui tu taci?
Chi ti cerchi nella vita
che stai vivendo, non sa
di te che allusioni,
pretesti in cui ti nascondi.
E seguirti all’indietro
in ciò che hai fatto, prima,
sommare azione a sorriso,
anni a nomi, sarà
come perderti.
Io no.
Ti ho conosciuto nella tempesta.
Ti ho conosciuto, improvvisa,
in quello squarcio brutale
di tenebra e luce,
dove si rivela il fondo
che sfugge al giorno e alla notte.
Ti ho visto, mi hai visto, ed ora,
nuda ormai dell’equivoco,
della storia, del passato,
tu, amazzone sulla folgore,
palpitante di recente
ed inatteso arrivo,
sei così anticamente mia,
da tanto tempo ti conosco,
che nel tuo amore chiudo gli occhi,
e procedo senza errare,
alla cieca, senza chiedere nulla
a quella luce lenta e sicura
con cui si riconoscono lettere
e forme e si fanno conti
e si crede di vedere
chi tu sia, o mia invisibile.
(Salinas)