Stavo pensando... sì, penso spesso.🤗
Rispondendo a un’amica ieri, mi è venuto in mente un collegamento che a primo impatto sembra azzardato: psicoanalisi, Tarocchi, Dante e Boccaccio. Sì, un quartetto improbabile, lo ammetto. Ma più ci rifletto, più mi sembra che ci sia un filo che li lega. I Tarocchi, con i loro archetipi e simboli, ricordano il viaggio di Dante nella "Divina Commedia": ogni carta è come una tappa di un cammino simbolico che esplora l'inconscio, proprio come i cerchi dell’Inferno o del Paradiso svelano frammenti dell’anima. È un viaggio tra luci e ombre, alla ricerca di verità nascoste. E poi c’è Boccaccio, con il suo sguardo ironico e pungente sulla natura umana nel "Decameron". Lui sembra quasi un precursore della psicoanalisi: osserva, non giudica, scava nelle dinamiche delle emozioni e dei comportamenti umani, tra virtù e vizi, con una lucidità che colpisce ancora oggi.
Forse, strumenti tanto diversi come i Tarocchi, la psicoanalisi e le opere di Dante e Boccaccio condividono un obiettivo comune: esplorare e comprendere l'essere umano, con le sue contraddizioni e i suoi misteri.