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LupoPaolo73 19 ottobre

L'infinito di Giacomo Leopardi : testo poesia

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,

e questa siepe, che da tanta parte

dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.

Ma, sedendo e mirando, interminati

spazi di là da quella, e sovrumani

silenzi, e profondissima quiete

io nel pensier mi fingo, ove per poco

il cor non si spaura. E come il vento

odo stormir tra queste piante, io quello

infinito silenzio a questa voce

vo comparando: e mi sovvien l’eterno,

e le morte stagioni, e la presente

e viva, e il suon di lei. Così tra questa

immensità s’annega il pensier mio:

e il naufragar m’è dolce in questo mare.

 

Parafrasi della poesia: “L’infinito” di Giacomo Leopardi

Sempre caro mi fu questo solitario colle e questa siepe, che impedisce di vedere buona parte dell'orizzonte lontano. Ma seduto e con sguardo fisso, mi immagino spazi immensi al di là della siepe, silenzi sovrumani e profondissima quiete, così tanto che per poco il cuore non si smarrisce. E non appena sento il vento stormire tra le fronde di queste piante, io paragono quell'infinito silenzio al suo frusciare: e mi vengono in mente l'eternità, le stagioni già trascorse, il trascorrere del tempo e le sue manifestazioni. Così in questa immensità si lascia trasportare la mia immaginazione: e mi è piacevole (dolce) naufragare in questo mare.

 

Fonte: L'infinito - Leopardi: parafrasi, analisi e commento • Scuolissima.com

 

 

 

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Il nostro fuoco che attende di ardere

Non riesco a perdonarmi  ma il freddo, il vuoto mi pervade e cerco un calore condiviso  e complice.
Sta bruciando in me….così è  un ardere  vano….
Vorrei un incendio… un divampare con il tuo fuoco.
Se comprendi il fuoco di cui sto parlando espandi le tue fiamme su di me
Scendi dal tuo talamo, scendo dal mio talamo,
Maschio e femmina ma non più due ma un fuoco solo

 

 

 

 

La poesia è una forma di resistenza al cinismo, all'isolamento, alla freddezza dei nostri tempi.

Il "cemento" dei nostri tempi  debilita l'espansivo ed estroverso e scoraggia l'introverso o il timido.

Chi ha un fiore dentro deve cercare di non farlo appassire e innaffiarlo mentre cresce nel cemento.

Chi non ha un fiore dentro deve cercare di farlo nascere e crescere dal cemento.

 

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