Le parole scritte non svaniscono come il fiato sul vetro.
Restano.
Vibrano nei diari dimenticati,
nei libri consumati,
nei messaggi mai inviati.
Sanno attendere chi saprà ascoltarle.
Ogni frase è una finestra.
Ogni lettera, un battito.
Scrivere è abitare il silenzio con presenza,
è dire “io c’ero”
anche quando la voce non può più farlo.
E in un mondo che corre, urla e dimentica,
la parola scritta è un atto di amore lento.
Un ponte tra anime sconosciute,
un modo antico e sempre nuovo di restare umani.