Logorato da esperienze con donne eccessivamente egocentriche e superficiali,
non temo il vuoto sociale. Considero il mio tempo come la risorsa più preziosa e preferisco spenderlo in solitudine, coltivando i miei interessi, piuttosto che "sprecarlo" in conversazioni vacue o dinamiche di corteggiamento prive di sostanza. La mia felicità non dipende dall'approvazione femminile o dallo status sociale di avere una compagna, ho 50 anni e ho raggiunto un equilibrio interiore che mi permette di bastare a me stesso.
Disprezzo l'ostentazione e l'arroganza.
Sono attratto dalla profondità d'animo e dall'intelligenza; quando queste mancano, preferisco il silenzio di casa al rumore di una compagnia non stimolante e noiosa. Sono un "uomo" che ha sostituito il bisogno di "quantità" relazionale con il rigore della qualità, trovando nella solitudine non un isolamento punitivo, ma una forma di libertà e rispetto verso me stesso.
Non sono cattivo, sono solo diversamente buono.