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maximum_Fl più di un mese fa

C'è un introduzione orchestrale di 40 secondi, ma poi ci sono anch'io...o ci suono🤔🤔🤔...Il brano è contenuto in un concept album di fine anni novanta e racconta Sarajevo durante la sanguinosa guerra di quegli anni. Il genere è il metal sinfonico, che con la maestria compositiva di John Oliva (il sopravvissuto dei due fratelli, fondatori della band)  poteva essere reso bene in un musical. questo come altri lavori suoi. I Savatage non esistono più ma si sono reciclati nella Trans Siberian Orchestra, la stessa orchestra che supporta la band in questo fantastico riarrangimento in chiave rock di Mozart.

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maximum_Fl più di un mese fa

E' l'ora della pillola di Holy diver😅

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maximum_Fl più di un mese fa

Nel 2018 mi fù chiesto di montare questo trailer, che anticipava l'uscita ufficiale del videoclip, in questione...video dove le immagini aeree, anche quelle indoor sono le mie...particolarità il pianoforte doveva stare sul mare, ma nella seconda delle due giornate, destinate alle riprese, il tempo non ci favori e abbiamo dovuto girare all'interno.

 

Il testo era di Pasquale Panella( autore di MIna, del secondo periodo di Lucio Battisti e di tanti altri big della musica leggera italina) mentre voce e musica di Luca Maggiore( Quasimodo, nel musical di Riccardo Cocciante) robetta insomma, alla quale fui felice di dare un mio piccolo contributo.

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maximum_Fl più di un mese fa

Cotto e mangiato...un mio piccolo tributo a questa band, fondamentale per il rock...anche se grazie a musicologi che dovrebbero cambiar mestiere...molta gente ne ignora l'esistenza. A parte gli scherzi...da guardare fino alla fine.

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maximum_Fl più di un mese fa

Come le foto in bianco e nero, con soggetto a colori...io a colori, in una manciata di frame in bianco e nero😎  in mezzo a delle colline che separano il MarTirreno dallo Ionio.

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maximum_Fl più di un mese fa

Assolando😅😅😅

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maximum_Fl più di un mese fa

Ho sempre sognato di suonare con gli Whitesnake ;)

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maximum_Fl più di un mese fa

Una mia personale interpretazione dell'assolo finale di "Parsifal". Brano del 1975, che appartiene alla parentesi di rock progressivo, che interessò anche i Pooh...accusati fino a quel momento di saper fare solo canzonette ;)

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maximum_Fl più di un mese fa

Quando feci il corso di areonatica per sistemi a pilotaggio remoto, ebbi anche l'opportunità... che mi dava il corso di pilotare un piccolo aereo. Opportunità che, al tempo, non colsi, perché troppo concentrato sullo sviluppo della mia futura professione...anche se, mi sarebbe piaciuto non poco. Così come amo il mare, amo l'aria e sono stato sempre affascinato, sopratutto, dai rapaci... i grandi dominatori del cielo. Fù in quella occasione, che mi ricordai di questo grande uomo... siciliano e di tutto ciò che seguendo le sue avventure avevo scoperto e imparato ad amare.

 

Come spesso capita in questi casi, quando mi trovo in un determinato contesto, mi tornano in mente fatti e persone che avevo rimosso... e mentre ci pensavo il mio istruttore, di allora, come se mi avesse letto in mente, mi raccontò la sua storia e anche la sua tragica fine spiegandomi la dinamica del suo incidente aereo. Lui è stato un eccellenza a livello mondiale, come molti altri italiani in settori diversi, la nostra esterofilia...è spesso una pietra d'inciampo. Il resto lo lascio ad un articolo del 2019, che riporto qui sotto.

Il compianto giornalista/scrittore ALDO MOTTA recentemente scomparso(5 marzo 2019) ,scrisse un bellissimo articolo sul campione ANGELO D'ARRIGO che fedelmente riporto perché Angelo è un esempio di cui essere FIERI
ANGELO D'ARRIGO(1961-2006)
(Articolo di Aldo Motta)
- La figura di Angelo è nota a molti:nato a Catania il 3 aprile 1961 è vissuto a Parigi fino al 1983,ha da sempre perseguito il sogno di volare come gli uccelli, ed insieme con loro. Divenuto campione di volo sportivo, creatore della sua scuola di volo <<Etna Fly>>a Letojanni,in Sicilia, e dopo aver lasciato le competizioni, ha concepito e realizzato imprese che si pongono ben al di là del semplice evento sportivo
Ha sorvolato il mare e i deserti, è salito a oltre 9.000 m.in volo libero,fino a superare le vette dell'Everest e dell'Aconcagua.
Le sue vetture però non sono mai state scommesse col destino, sfide estreme all'insegna della temerarietá. Angelo D'Arrigo ha realizzato il sogno di Icaro come anelito di libertà, slancio d'amore e ricerca di una identità umana più profonda e universale. Le sue prove erano precedute e sostanziate da studi accurati, da calcoli prudenti, da una vera ascesi fisica e psichica.
L' esperienza del volo, fondata anche sull'osservazione degli uccelli, lo ha avvicinato a questi animali, ed in particolare ad alcune specie a rischio d'estinzione. È scaturito da ciò il convergente progetto di allevare pulcini di gru, di aquile e di condor,avviandoli al volo,in una meravigliosa interazione fra creature tanto differenti, che nell'aria ritrovano l'elemento comune e la vocazione originaria.
In Angelo il sogno di Icaro, le intuizioni di Leonardo da Vinci, la lezione etologica di Konrad Lorenz si sono coniugate in una sintesi di capacità atletiche, equilibrio interiore e,soprattutto, profonda umiltà. In lui la simpatia per gli esseri umani e per tutte le creature non scaturiva da mode e non era frutto di opportunismo, ma era sentimento autentico, alimentato anche dall'incontro con la gente conosciuta durante i suoi viaggi. Bambini, in particolare come quelli himalayani e peruviani, in favore dei quali avrebbe voluto operare al più presto.
Alla sua morte(avvenuta a Comiso ,il 26 marzo 2006,in seguito a un incidente col piccolo aereo su cui egli viaggiava da passeggero ed ospite d'onore)un senso di sgomento ha pervaso tutti coloro che nel mondo lo ammiravano e lo seguivano nelle sue esaltanti conquiste. Istituire la Fondazione ha significato per i suoi amici rimettersi sulla rotta delle tante strade tracciate da lui.Costituitasi il 21 aprile 2006,a circa un mese dalla scomparsa del grande amico a cui è intitolata, la Fondazione ha, come scopi principali, la solidarietà concreta nei confronti di uomini e popoli emarginati e nell'indigenza materiale e culturale;la tutela di qualsiasi essere vivente, nel rispetto degli ecosistemi e delle varie culture;la promozione di iniziative di ricerca in campo scientifico, artistico, tecnologico e sportivo. Tutto ciò al di là di qualsiasi confine politico e senza pregiudizi di ordine ideologico o religioso. -
PROGETTO WAWA WASI
PACCARICTAMBO:un villaggio sperduto sulle Ande,in Perù,a più di due ore da Cuzco. Una piccola comunità di contadini, che affrontano i notevoli disagi e le fatiche quotidiane con dignità, spirito di condivisione e senso democratico.
È qui che Angelo D'Arrigo è stato accolto con entusiasmo considerato quale <<visitatore illustre>>dalla gente del posto. Era il giugno 2005,e già fin da allora, in Laura e in Angelo nasceva il desiderio di sostenere quel piccolo nucleo di discendenti degli Incas. Dopo circa un anno dalla nascita della <<Fondazione Angelo D'Arrigo >>,il proposito (concepito nell'intimità di sogni e di progetti individuali) prese forma e nome, e venne condiviso da tutti noi. La sua concretizzazione avvenne proprio durante il viaggio di Laura e del team che, insieme a lei,portarono a compimento la reintroduzione di Inca e Maja, la coppia di condor allevati e imprintati da Angelo. Dapprima l'onda inarginabile della commozione:i ricordi, i riti propiziatori dello sciamano, le danze, il battesimo del una bimba, chiamata Angelica proprio in onore del grande ospite scomparso;poi,un particolarissimo champagne augurale a base di mais fermentato....
E,infine, ancora il futuro!
L' originaria intenzione era di creare un ambulatorio medico ed una scuola in una zona ignorata dalle vie di comunicazione e disertata dal turismo di massa.
Le donne di Paccarictambo, invece, avevano esplicitamente chiesto che venisse realizzata la costruzione di un asilo-nido per i loro bambini. Infatti, quando, al mattino presto, le madri partivano per raggiungere, a bordo di un camion,campi situati a parecchi chilometri di distanza, loro abituali sedi di lavoro, i piccoli non potevano far altro che seguirle, qualunque fosse stata la condizione climatica, e senza la possibilità di essere effettivamente accuditi durante l'intera giornata.
Davanti ad una richiesta così motivata, lo stesso Sindaco di Paccarictambo mise a disposizione un'area comune, su cui,a spese della <<Fondazione Angelo D'Arrigo >>,realizzarono la struttura dell'asilo-nido, in lingua quechua wawa wasi:dolcissima parola, adatta ad esprimere, nella sua prevalente vocalitá,la natura e la funzione dell'oggetto indicato. Sotto la direzione e la supervisione del prof. Miguel Ajala Calderòn , amico e garante in loco,si è provveduto alla costruzione degli ambienti, nonché alle dotazioni indispensabili. La manodopera impiegata fu quella locale.
A questa prima iniziativa, dunque, furono destinati i fondi raccolti. -
(di Aldo Motta)
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maximum_Fl più di un mese fa

Una piccola pillola di una mia improvvisazione su... un assolo storico dei Pink Floyd ;)

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