Come acqua salmastra la mia mente scorre sugli eventi. Lascio una stilla di dolore per ogni evento impresso, uno spruzzo per ogni tormento. Tutto lascia in me il collare, alla catena dello spazio e del tempo tenuto del tempo: sbavato respiro esatto, salato, della mia vita, oggi.
Personalmente sono imbarazzato quando comodamente seduto parlo di sofferenze e vedo gente che muore ma sono parole che non potevo tenere dentro.

L' emozione di una mano che stringe dolcemente la mia, fosse pure un sogno, è come una cioccolata calda che mi aspetta la sera davanti al calore di un caminetto acceso.

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Prima o poi dovrò persuadermi che anche quando non la vedo, lei c' è. Proprio in questi giorni, noto solo uno spicchio. Ma lei esiste tutta intera e continua a brillare per me. Mi garba quando gioca a nascondino dietro la nuvolaglia notturna.

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E' perchè dimentico le cose che ho iniziato a fare fotografie.

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Alcuni allievi hanno domandato cos' è la monotonia. Ho risposto che è il contrario di quello che vedo con l' obiettivo della mia fotocamera.

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Cosa cerco?
Un attimo che valga una vita.

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Nell' intelletto e nell'emotività si manifesta il principio vitale che riconosco particolarmente quando veleggio nel mio mare. Spesso lo rintraccio in un suo orizzonte e l' estensione che appare è una grande ricchezza: disegna l' opera del Creatore.

Nell' intensità di un raggio solare che si posa nel tinello di casa vedo la vita in movimento attraverso il suo itinerario di luce. Ahimè la tata demolisce immantinente la mia fantasia sognatrice e la chiama: polvere.

"Il colore è la tastiera, gli occhi i marteletti. L' anima è un pianoforte dalle molte corde...

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...L' artista è la mano che sfiora questo o quel tasto e crea una melodia immortale". (Vasilij Vasil'evič Kandinskij)

Per cortesia non raccontarmi realtà che conosco. Parlami di quel che verrà.