Tratteniamo troppo,
troppa rabbia inespressa o espressa male,
troppi "se" e "ma" nel banco degli imputati,
troppe volte abbiamo ragliato al posto di urlare.
Tratteniamo troppo e quel troppo diventa acido nelle vene, diventa nebbia per la mente,veleno per il cuore ma tratteniamo.
Tratteniamo fino ad implodere,trasudiamo sedativi come fossero sali minerali,ci fregiamo di onori che non abbiamo,abbiamo creato l'inferno continuando a guardare il paradiso, abbiamo realizzato ponti per unire culture diverse, ma non siamo riusciti a costruire quelli per comprenderci, per capirci.Tratteniamo la felicità per timore ci possa esser tolta, come fosse un qualsiasi indumento, uno smoking solo nei giorni a festa,la tratteniamo perché troppe volte violentata,defraudata di ogni diritto ancor prima di averlo.Siamo rimasti in pochi al mercato dei sogni,
pochi a spulciare tra bancarelle in disuso,abbandonate alla prima caduta...
al primo ostacolo,lasciate andare alla deriva,
trascinate da un mare di interessi.
Siamo rimasti in pochi ad urlare ancora, pochi in balia della tempesta, pochi a credere ancora che la rabbia va espressa.