Da qui, messere, si domina la valle
Ciò che si vede è
Ma se l'immago è scarno al vostro occhio
Scendiamo a rimirarla da più in basso
E planeremo in un galoppo alato
Entro il cratere ove gorgoglia il tempo
Lo sguardo perso sul monitor
l'orecchio teso sulla finestra aperta
il ronzio delle auto che transitano
lo stormir delle foglie in balia
del vento a grattare l'asfalto
qualche cinguettio udibile
quando l'esterno siede in silenzio.
Dove sono non lo so più.
Spesso vago solo nel mondo
che non esiste più.