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Mr_Kolvenik

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Mr_Kolvenik più di un mese fa

 

 

L’investigazione di Animal Equality Italia svela la crudeltà gratuita inflitta agli animali, già a un passo dal patibolo.  Servono punizioni severe, servono telecamere (che tutti proprio tutti possano vedere in tempo reale, eh sì, altroché etichette e programmi che dipingono il Made in Italy come

un bucolico paradiso). Assurdo e incivile che soltanto quando si installano le telecamere delle associazioni della

Società civile o

dei giornalisti si vedano certi orrori. Sara’ un caso? 

A cosa servono i veterinari pubblici stra-pagati da NOI per vigilare 

sull’ispezione sanitaria al macello e per il rispetto del benessere animale? Pensate solo al

Macello di Ghedi, sempre Regione Lombardia, quello definito dell’orrore denunciato da Giulia Innocenzi prima e da me poi (bovine da latte a terra, stravolte o ferite, trascinate vive con il muletto: una sofferenza per loro atroce e rischio contaminazione per chi - bontà sua - consuma quella carne che poi finisce spesso in griffati hamburger. Pubblicizzati 100% italiani come se fosse un plus valore. Come no). Quel macello esiste ancora, passata la proprietà a un familiare, il veterinario compiacente in attesa di sentenza ma andrà in pensione a spese nostre e che pensione. E per punirlo lo hanno spostato vicino a casa. Si sempre in un macello.

Complimenti vivissimi alla Asl di Brescia. Un esempio da seguire? Andava lasciato a casa (non potendo riservargli una diversa “stabulazione”)  per almeno 5 anni senza stipendio in attesa del giudizio. Si poteva ma quasi nessuno mette in atto questa procedura nella pubblica amministrazione. Si signori, l’abbiamo pagato e ha risparmiato sul carburante. Poverino. 

Stava a guardare, come probabilmente i veterinari in questo di suini, mentre operai del

Macellato infliggevano ulteriore dolore  prima della morte,  e sappiamo che vita atroce hanno fatto, e che la norma consente già pratiche aberranti negli allevamenti, nei trasporti e nei macelli appunto. La gratuita crudeltà è un ulteriore macigno sulla vita di questi animali e sulla nostra evoluzione etica. Andrebbe fatto un profilo psico-antropologico a queste “persone” involute che si sfogano sugli animali. 

(Sabrina Giannini) 

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Mr_Kolvenik più di un mese fa

Dopodiché mi sono concesso un giro di Belleville, macchina fotografica usa e getta in mano. Ho fotografato quello che mi capitava sott'occhio, senza ricerca né distinzione; i ricordi sono figli del caso, solo gli imbroglioni hanno la memoria in ordine.

Daniel Pennac - La passione secondo Thérèse

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Mr_Kolvenik più di un mese fa

Io non so. C'è gente che muore e, con tutto il rispetto, non ci si perde niente. Ma lui era uno di quelli che quando non ci sono più lo senti. Come se il mondo intero diventasse, da un giorno all'altro, un po' più pesante. Capace che questo pianeta, e tutto quanto, resta a galla nell'aria solo perché ci sono tanti Bartleboom, in giro, che ci pensano loro a tenerlo su. Con quella loro leggerezza. Senza aver la faccia da eroi, ma intanto tengono su la baracca. Sono fatti così. Bartleboom, lui, era fatto così. Per dire: era uno capace di prenderti sottobraccio, in un giorno qualsiasi, per strada, e dirti in gran segreto - Io una volta ho visto gli angeli. Stavano sulla riva del mare.

Con tutto che lui non ci credeva, in Dio, era uno scienziato, e per le cose di chiesa non aveva una gran predisposizione, se capite cosa voglio dire. Ma aveva visto gli angeli. E te lo diceva. Ti prendeva sottobraccio, un giorno qualsiasi, per strada e con la meraviglia negli occhi, te lo diceva.

- Io una volta ho visto gli angeli.

Si può non voler bene a uno cosí?

Alessandro Baricco - Oceano mare

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Mr_Kolvenik più di un mese fa

Al primo piano della locanda Almayer, in una stanza che guardava verso le colline, lottava, Elisewin, con la notte. Immobile, sotto le coperte, aspettava di scoprire se sarebbe arrivato prima il sonno o la paura.

Si sentiva il mare, come una slavina continua, tuono incessante di un temporale figlio di chissà che cielo. Non smetteva un attimo. Non conosceva stanchezza. E clemenza.

Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia nella notte.

Alessandro Baricco - Oceano mare

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Mr_Kolvenik più di un mese fa

"Così è la vita: ci sono i conosciuti e gli sconosciuti. I conosciuti ci tengono a farsi riconoscere, gli sconosciuti vorrebbero rimanere tali, e a tutti e due va male."

Daniel Pennac - La fata carabina

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Mr_Kolvenik più di un mese fa

 

 

Romantic mist by the sea... 

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Mr_Kolvenik più di un mese fa

"Papa, 

i fantasmi sono corpi sbiaditi, come te. 

Non mi hai spiegato niente: come si nasce, come si muore, come si tiene caldo un amore, come si diventa stupidi quando si aspetta una telefonata, un messaggio, un segno; come si litiga con la vita, quando non ci rispetta.

Non mi hai mai detto niente di te ed io non ti ho detto di me: ho ripagato il silenzio col silenzio, non volevo debiti. 

Hai dato tutto per scontato ed io ho imparato da solo.

Ho imparato da uomini che non sei tu, da case lontane dalla nostra. 

Io sono figlio del mondo. E tu chi sei? 

Ricordi quell'inverno? Sul lungomare di Ostia tirava la tramontana. Avevo la punta del naso anestetizzata dal freddo e i capelli seminati dal vento. Le mie mani cucciole di bambino cercavano di tenersi al tuo cappotto, mentre la corrente mi soffiava dentro. Non vedevi i miei sforzi per raggiungerti e aggrapparmi: camminavi tranquillo, stretto nel tuo loden e attento che il tuo cappello non volasse via.

Sai, ancora oggi mi capita di stare controvento. 

E, come quel giorno, non ho un cappotto al quale tenermi, non ho prese. E, come quel giorno, ho paura. 

Eccoti la mia storia, senza la tua in cambio. Fa niente. Ti rispondo con la vita al silenzio. "

Giulia Carcasi - Ma le stelle quante sono

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