Libero

Ilprofessore01

  • Uomo
  • 48
  • ovunque
Cancro

Mi trovi anche qui

Profilo BACHECA 110

Ilprofessore01 14 luglio

“Ho letto moltissimi libri, ma ho dimenticato la maggior parte di essi. Ma allora qual è lo scopo della lettura?”
Fu questa la domanda che un allievo una volta fece al suo Maestro. 
Il Maestro in quel momento non rispose. Dopo qualche giorno, però, mentre lui e il giovane allievo se ne stavano seduti vicino ad un fiume, egli disse di avere sete e chiese al ragazzo di prendergli dell’acqua usando un vecchio setaccio tutto sporco che era lì in terra. 
L’allievo trasalì, poiché sapeva che era una richiesta senza alcuna logica.
Tuttavia, non poteva contraddire il proprio Maestro e, preso il setaccio, iniziò a compiere questo assurdo compito. Ogni volta che immergeva il setaccio nel fiume per tirarne su dell’acqua da portare al suo Maestro, non riusciva a fare nemmeno un passo verso di lui che già nel setaccio non ne rimaneva neanche una goccia. 
Provò e riprovò decine di volte ma, per quanto cercasse di correre più veloce dalla riva fino al proprio Maestro, l’acqua continuava a passare in mezzo a tutti i fori del setaccio e si perdeva lungo il tragitto.
Stremato, si sedette accanto al Maestro e disse: “Non riesco a prendere l’acqua con quel setaccio. Perdonatemi Maestro, è impossibile e io ho fallito nel mio compito”
“No – rispose il vecchio sorridendo – tu non hai fallito. Guarda il setaccio, adesso è come nuovo. L’acqua, filtrando dai suoi buchi lo ha ripulito” 
“Quando leggi dei libri – continuò il vecchio Maestro – tu sei come il setaccio ed essi sono come l’acqua del fiume”
“Non importa se non riesci a trattenere nella tua memoria tutta l’acqua che essi fanno scorrere in te, poiché i libri comunque, con le loro idee, le emozioni, i sentimenti, la conoscenza, la verità che vi troverai tra le pagine, puliranno la tua mente e il tuo spirito, e ti renderanno una persona migliore e rinnovata. Questo è lo scopo della lettura”.
Buona lettura a tutti... (da Anna Rita Montinaro, ... grazie!)

 

 

Ti piace?
2
Ilprofessore01 04 luglio

"Se cresci 
senza nessuno che ti dica 
che sei bello o che sei bravo, senza una parola di conforto 
che ti rassicuri 
dandoti il tuo posto al sole 
nel mondo, 
niente sarà mai abbastanza 
per ripagarti di quel silenzio. Dentro 
resterai sempre 
un bambino 
affamato di gentilezza, 
che si sente brutto, 
incapace e manchevole, 
qualsiasi cosa accada. 
E non importa se, 
nel frattempo, 
sei diventato 
la più bella delle creature."

♥️🔥
Ferzan Ozpetek

 

 

Ti piace?
3
Ilprofessore01 27 giugno

Ricordati di alzarti presto.
C’è un’energia misteriosa e bella
che vive solo per alcune ore
quando il giorno nasce. 
È il tuo appuntamento con l’universo
fatti trovare pronto. 

Puoi uscire fuori dal tempo
quando ti inginocchi e preghi
quando puoi raccontarti a qualcuno
quando accarezzi un cane
o segui gli occhi di un gatto che scrutano il vuoto.
Quando leggi da un libro e impari parole nuove
quando ascolti nuovi silenzi
quando chiedi al tuo dolore di perdonarti
e alla tua nuova felicità di stupirti. 
Quando incontri nel tuo viaggio
persone capaci di passeggiarti dentro. 
Circondati di questo Amore affollato di luce
di questa cura. 

Promuovi l’arte della gentilezza
e prendi le distanze 
da ogni guerra che non ti appartiene. 

Impara a guardare, ad osservare.
Passa molto tempo nella palestra dello sguardo
inizia tutto da lì
da come il mondo ti appare
da come lo insegni ai tuoi occhi. 

Racconta alla tua rabbia che esiste il perdono
e parlale di quell’abbraccio che vorresti
ed è da troppo tempo che non trovi. 

Esci fuori e respira. 
Ringrazia di essere libero, libero nel tuo corpo.
Ringrazia ogni volta che puoi per tutto questo
soprattutto quando ti sembrerà
di non possedere niente. 
Di non essere niente. 
Ogni giorno trascorso in salute
è un miracolo da onorare. 

Torna al passato solo per ricordare chi sei
per ammirare cosa sei diventato
altrimenti scegli il presente. 
È lì che vivi, crei, inventi. È lì che esisti. 
Un po’ di te è sparso ovunque
cerca di ricordarlo sempre.
Sei negli occhi vivi dei bambini che sorridono.
Nei gesti stanchi degli anziani che raccontano.
Sul dorso delle foglie stese al sole.
Sei nel canto delle conchiglie dove soffia il vento.
Nel cuore silenzioso delle stelle. 
Sei lì e dentro infiniti altri luoghi
che non puoi immaginarti.
Non smettere mai di chiederti chi sei.
Di puntare alla felicità e di credere nei sogni. 
Non smettere mai di cercarti.

Opera in foto: kennyrandom

 

 

Ti piace?
1
Ilprofessore01 più di un mese fa

Ci hai mai pensato?

Tra 100 anni, per esempio, nel 2123, saremo tutti sepolti con i nostri parenti e amici.

Gli estranei vivranno nelle nostre case, che abbiamo lottato tanto per costruire e possederanno tutto quello che abbiamo oggi. Tutte le nostre proprietà saranno di sconosciute, che non sono ancora nate... compreso quell'auto per cui hai speso una fortuna, probabilmente sarà in un ferro vecchio, nella migliore delle ipotesi sarà nelle mani di un collezionista sconosciuto.

I nostri discendenti poco o quasi nessuno sapranno chi eravamo, né si ricorderanno di noi. Quanti conosciamo il padre di nostro nonno?

Dopo la nostra morte saremo in ricordo per qualche anno, poi saremo solo un ritratto sulla libreria di qualcuno e qualche anno dopo la nostra storia, le nostre foto, le nostre gesta vanno nel bidone dell'oblio della storia... non saremo nemmeno ricordi.

Forse se un giorno ci fermassimo ad analizzare queste domande, capiremmo quanto fosse ignorante e debole il sogno di ottenere tutto...

Se solo potessimo pensarci, sicuramente i nostri approcci, i nostri pensieri cambierebbero, saremmo altre persone...

Avere sempre di più, senza avere tempo per ciò che vale davvero la pena in questa vita .... cambierei tutto questo per vivere e godermi quelle passeggiate che non ho mai fatto.... di quegli abbracci non dati... di quei baci ai figli e ai nostri amori... di quei scherzi che non abbiamo avuto tempo Questi sarebbero sicuramente i momenti migliori da ricordare, in fondo ci riempirebbero la vita di gioia..... E che sprechiamo, con avidità, avidità, intolleranza giorno dopo giorno!

C'è ancora tempo per noi! Pensateci!!!

Non conosco l'autore...

 

 

Ti piace?
Ilprofessore01 più di un mese fa

Qual è la differenza tra "mi piaci" e "ti amo"?
Quando ti piace un fiore, lo raccogli.
Quando ami un fiore, lo annaffi ogni giorno.
Chi capisce ciò, capisce la vita. ❤️

- Buddha

 Jaky

 

 

Ti piace?
3
Ilprofessore01 più di un mese fa

Se osservi il cielo i tuoi occhi seguiranno una piccola stella perché sai che è solo per te

 

 

Ti piace?
3
Ilprofessore01 più di un mese fa

A 40 anni Franz Kafka (1883-1924) che non si è mai sposato e non aveva figli, passeggiava per il parco di Berlino quando incontrò una bambina che piangeva perché aveva perso la sua bambola preferita. Lei e Kafka cercarono la bambola senza successo.
Kafka le disse di incontrarlo lì il giorno dopo e loro sarebbero tornati a cercarla.

Il giorno dopo, quando non avevano ancora trovato la bambola, Kafka diede alla bambina una lettera " scritta " dalla bambola che diceva: " per favore non piangere. Ho fatto un viaggio per vedere il mondo. Ti scriverò delle mie avventure."

Così iniziò una storia che proseguì fino alla fine della vita di Kafka.

Durante i loro incontri Kafka leggeva le lettere della bambola accuratamente scritte con avventure e conversazioni che la bambina trovava adorabili.
Infine, Kafka le riportò la bambola (ne comprò una) che era tornata a Berlino.

"non assomiglia affatto alla mia bambola", disse la bambina.
Kafka le consegnò un'altra lettera in cui la bambola scriveva: " i miei viaggi, mi hanno cambiato." la bambina abbracciò la nuova bambola e la portò tutta felice a casa.
Un anno dopo Kafka morì.

Molti anni dopo, la bambina oramai adulta trovò una letterina dentro la bambola. Nella minuscola lettera firmata da Kafka c‘era scritto:

" tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l'amore tornerà in un altro modo."

 

 

Ti piace?
3
Ilprofessore01 più di un mese fa

Un giorno l’asino di un mercante cadde in un pozzo. Non si era fatto male, ma non poteva più uscirne e continuava a ragliare, mentre il proprietario pensava a cosa era meglio fare. Finalmente il mercante prese una decisione crudele: concluse che l’asino era ormai molto vecchio e che non serviva più a nulla, che il pozzo era ormai secco e che in qualche modo bisognava chiuderlo. Non valeva pertanto la pena di sforzarsi per tirare fuori l’animale dal pozzo. Al contrario, chiamò i suoi vicini perché lo aiutassero a seppellire vivo l’animale. Ognuno di loro prese un badile e cominciò a buttare palate di terra dentro al pozzo. L’asino non tardò a rendersi conto di quello che gli stavano facendo e pianse disperatamente. Poi, con gran sorpresa di tutti, dopo un certo numero di palate di terra, l’asino rimase quieto. Il mercante alla fine guardò verso il fondo del pozzo e rimase sorpreso da quello che vide. A ogni palata di terra che gli cadeva addosso, l’asino se ne liberava, scrollandosela dalla groppa, facendola cadere e salendoci sopra. In questo modo, in poco tempo, tutti videro come l’asino riuscì ad arrivare fino all’imboccatura del pozzo, oltrepassare il bordo e uscirne trotterellando.

Morale: la vita ti butterà addosso molta terra, ogni tipo di terra. Soprattutto se sarai dentro un pozzo. Il segreto per uscire dal pozzo consiste nel provare a scuotersi di dosso la terra che si riceve e nel salirci sopra.

 

 

Ti piace?
3
Ilprofessore01 più di un mese fa

“Lloyd, senti che pace…”

“Oggi il mare della sua memoria è particolarmente placido, sir”

“Ma come ci siamo finiti?”

“Spesso la mente si imbarca nei ricordi senza preavviso, sir”

“E quelle nuvole?”

“Niente di cui preoccuparsi, sir. È solo un po’ di nostalgia”

“E se si intensifica, Lloyd?”

“Potrebbe cadere qualche goccia, sir”

“Dalle nuvole, Lloyd?”

“Dagli occhi, sir”

 

Vit

 

 

a con Lloyd

Ti piace?
3
, , , , , , , , , , , , ,