Calendule in fiore tingono i campi, sono fazzoletti stesi al sole. 

È pallido il sole che si specchia nell'acqua del mare solcato da barche. Quanto manca ancora? 

Si stende L'asfalto alle spalle e ad ogni sospiro un chilometro in meno.

Quanto manca ancora ? Quanto è lontana casa? 

Raccoglimi fili di tutti i colori dei giorni felici, di notti intessute d'amore, ed io ricamerò altri giorni ed altre notti.

Raccogli e donami un fiocco di lana, strappato a ricordi lontani, per farne una sciarpa che ci stringa nei momenti più freddi, più duri, quando il nostro calore ha bisogno di quello dell'altro, per affrontare la vita.

Regalami un fiore di campo, pressato tra le pagine di quel libro, che racconta di noi e vienimi incontro, amore, sto arrivando, accorciando i chilometri che mi riportano a casa.

Quanto manca ancora? Un attimo, solo un attimo.

Non ho bisogno di stelle in questa notte, non ho bisogno di luna, mi basta una lucciola che voli su di noi illuminando le tue labbra quando vorrò baciarti, illuminando i tuoi occhi per vedere come mi guardi. 

Non serve fuoco per asciugare l'aria dalla pioggia che l'attraversa, i nostri corpi sanno come fare.

Ed è la saetta a squarciare il buio mentre la mente esplode ed il buio torna a coprirci.

Una lucciola ... solo una lucciola, che si muova lenta, sospesa nel nostro respiro che rallenta e le parole " auguri amore mio, ti amo "

E piove! rigagnoli trasportano petali e foglie ed il vento afferra le fronde, fendono l' aria i rami, mentre  con violenza li strappa.

Si è allontanata la battaglia! Bagliori di saette illuminano l'orizzonte ed il boato di ogni tuono è un' esplosione.

Vibra la terra, trema ogni filo d'erba.

Scarpe bagnate, capelli grondanti, ormai non ha più senso correre, basta non respirare evitando d' annegare. 

Ti cerco. 

Ti cerco tra la gente che si muove in cerca di un riparo. 

Ti cerco tra le arcate del duomo, all' uscita della metro, alla fermata del tram.

Ti cerco con gli occhi inzuppati di pioggia, ascoltando sguardi che graffiano l' impermeabile, che indagano e chiedono, sguardi che non  sono i tuoi. 

So che ci sei, ti sento.

Sei nei battiti del mio cuore, nel respirare calmo dell'anima che sa.

Appare umiliato e stanco il parco frustato dalla grandine e piangono pioggia le sue foglie per ogni ramo sferzato e ferito, spezzato.

Ti cerco; so che ci sei, ti sento.

Ti sento e so che mi troverai.

E smise di temere che guardando la sua immagine riflessa su di un finestrino, non ricordasse più chi fosse. Smise di temere la notte, il sonno ed il risveglio, non riconoscendo dove si trovasse. Alzò gli occhi al cielo, ora era quello il suo. Seguí con lo sguardo il lento passare di un aereo pronto all'atterraggio ed il cambiare rotta di quello che si era appena sollevato in volo. Si chiese in quanti, seduti dietro i finestrini, guardassero le luci sottostanti allontanarsi, con una lacrima tra le ciglia ed un rimpianto. Quanti come lei, con gli occhi al cielo, invece, in attesa di stelle cadenti ed un desiderio da esprime posato su una mano e la sigaretta tra le dita dell'altra. Sorrise... e ... smise di temere di perdere il ricordo di se. La luna era grande nel cielo; il loro cielo,  la loro luna, a ricordarle che ... sorrise, spense la sigaretta, chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare da un pensiero d'amore.

Fissa il mare una finestra buia e lei appoggiata al vetro con un braccio e la mano tra i capelli.

“Placati mare che hai la rabbia dentro, chetati furia che non ha colpa chi ha reti da calare. Senti il mio canto portalo a lui vento, perché non si abbandoni alla tempesta.”

continua...

Lo senti questo canto muto ? Fatto di luce e scintillii, è il canto delle stelle. Danza questo silenzio con me, seguine il ritmo, muovi i passi di un tango ... Stringimi a te prima che questa amusía finisca e si dissolva con la notte che va via.

Stringimi a te più forte, in questa notte di stelle e sguardi mentre le nostre labbra si sfiorano sussurrando

 "ti amo, ti amo, ti amo" 

Fiori d'arancio e gelsomini, 

un piccolo bouquet,

 uno sguardo, un sorriso

niente tulle e paillettes...

Una chiesa, un altare, una piazza

Solo me, solo te  e 

l' amore infinito in quel "si"

La mia vita con te

Il tuo volto 

Guardo... e le labbra

Ne assaggiano il ricordo.

Desiderio che assale tra

Foglie di quercia 

Attraversate dal sole

Sfioro il ricordo del tuo volto

Impresso nella mente

Quel volto tuo e

muovendosi lentamente 

Baciano le mie dita che 

Non sfiorano niente 

Il cielo illuminato a giorno dopo ogni tuono.

Gocce che rimbalzano sulla ringhiera, sul davanzale, sulle foglie delle dipladenie... E poi le tue braccia a stringere i miei sogni, perché non li porti via il vento.

Ti sento ... Sorrido ... Sogno

🙄