Extraterrestre, portami via
ma non per scappare davvero.
Portami dove il tempo si dimentica le ore,
dove i minuti non fanno rumore,
e ogni respiro è un passo più vicino a me.
Portami in un posto che non esiste sulle mappe,
tra galassie disordinate e pianeti che sbagliano rotta,
in un angolo dell’universo
dove nessuno ha mai detto “devi”.
Voglio un cielo che non chieda permesso,
una notte che non fa paura,
una luce che non abbaglia ma scalda,
come una voce che non urla,
ma arriva — sottile, profonda, vera.
Portami via da tutto quello che si finge essenziale
ma non sa toccare,
da chi parla ma non ascolta,
da chi corre ma non sa dove.
Io voglio restare fermo tra le stelle,
solo per vedere se là, lontano,
qualcosa riesce ancora a commuoversi.
Portami via,
ma tienimi intero.
Che io possa guardare indietro
senza voler tornare,
che io possa guardare avanti
senza dovermi spiegare.
Fammi essere solo quello che sono
quando nessuno guarda:
una scintilla stanca,
un pensiero che vaga,
un sogno che non ha fretta di svegliarsi.
Extraterrestre, se esisti davvero,
non cercare un segnale,
non aspettare un razzo,
non chiedere una ragione.
Guarda negli occhi di chi sogna,
e capirai.
Belfy 😈